mercoledì 22 aprile 2020

Il mio unico faro

E quando
lentamente
salirono
le stelle in cielo,
finalmente,
le spade dei cherubini
squarciarono
il solenne velo.
E fu così
che vidi
Yggdrasil,
l'albero dell'universo.
I suoi scintillanti
frutti
del gelido mare
da cui sono emerso.
E fra le spume
e i gelidi flutti
dello spazio esterno,
io mi sono perso
nelle brume
di questo gelido inverno.
Ho visto
cadere la neve
e Orione mi è testimone,
nel mio cuore
è il ghiaccio.
Ma non ho perso la ragione
e se in questo
inverno
quel che giace
nel più sommo altare...
non lascerò
le rive,
dell'eterno mare.
E si creperanno
dal gelo
le foto
di ciò che mi è più caro.
i tuoi occhi,
il mio amore,
per me naufrago,
il mio unico faro.

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