mercoledì 22 aprile 2020

Ninfa del lago di Acheronte

Al castello nero
delle pupille d'ebano
dei tuoi occhi ho bussato.
Si sono aperte
le porte della tua carne,
ma il piacere è effimero,
come su un destriero bianco
alla Luna è volato.
E tu dolce ancella
dei semi della perduta giovinezza,
hai perduto il tuo smalto
hai perduto la freschezza.
Sei foglia morta avvizzita,
più del piacere
ti ha consumata la vita.
Di carne ne hai avuta tanta,
di carne fresca
non sei mai stanca.
Ma le anime si ribellano al tempo
non accettano
di non avere scampo.
Valchirie ,Uri, dame bianche
venitemi in soccorso,
mostratemi il senso
di quando tu Eva
il frutto del peccato hai morso.
E se il serpente fu condannato
a strisciare nella terra,
mostratemi il senso
di questa guerra
con la clessidra della vita.
Ogni fugace sospiro,
nel talamo degli amori gotici,
finisce per perdermi
 nel labirinto
dei vostri sogni erotici.
E' caduco l'amore,
è nello specchio
il vostro nemico
il più grande terrore.
O ninfa del lago di Acheronte,
traghettami
nel regno dell'eternità,
fammi conoscere
la giovinezza
fammi conoscere
la fonte.
E sarà
nell'abisso
il grande precipizio,
ho conosciuto la fine,
ma devo ancora
conoscere l'inizio.

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