mercoledì 21 settembre 2016

Mongol

Fredda è la terra
lontano il cielo
tu puoi solo consolarti
al calore di un fuoco
non di tenera legna
per noi solo sterco di dromedario
nel grande mare verde della steppa
non ci sono isole
di frondosi alberi che ti possano sottrarre
dallo sguardo di un cielo nero
malvagio e impietoso
Mongol
non c'è spazio per i deboli
la vita e la morte
per noi uguali sono
la bilancia in pareggio
sempre dovrà rimanere
c'è chi va e chi viene
nessuno rimane
questa è la legge del mondo
così pare l'insegnamento
di un Buddha lontano
al di là delle montagne,
ma a noi non interessa
l'erba ondeggia nel grande mare verde
ma io non sento pace
solo fuoco
e occhi di brace
oggi voglio mangiare carne cruda
e lavare la mia spada
col sangue del nemico.
Un altro villaggio
è stato bruciato e raso al suolo
quando cavalco nella notte
mi fermo e mi giro
lascio allontanare gli altri
per guardare da solo
e godermi il cielo rosseggiare
questo per un attimo mi da pace
ma è solo l'alba di una nuova notte
la nostra ansia è implacabile
distruggere
il nostro unico sollievo
solo i confini del mondo
potranno fermarci
perchè non è sete di gloria e possesso
che ci spinge
ma l'abisso che si cela in fondo
al nostro cuore
che nessuno sciamano è riuscito a sondare
Forse dovremo recarci dal Buddha
al di là delle montagne
solo lui dicono possa
colmare l'abisso.
Ma le cime si stagliano lontane
e il sapore della carne cruda
sono l'unica cosa
che mi rimane.

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