giovedì 14 dicembre 2017

Catarismo la riforma mancata della Cristianità

Nel 1300 nel sud della Francia,ma anche in nord Italia si affermò un movimento religioso che è stato definito eresia.
Derubricato ad ennesima tragedia ad opera dell'uomo sull'uomo in nome di Dio,non è mai stato analizzato in quanto tale,come la ''riforma mancata'' della Cristianità,riforma che il protestantesimo non raggiungerà minimamente.
La famosa crociata contro i catari distruggerà per sempre la possibilità che aveva la Cristianità di sopravvivere al fluire dei secoli e alla modernità.
Per come la penso io,il Cristianesimo è destinato a morire.
La causa principale è l'inconciliabilità tra l'infinità bontà di Dio,e l'esistenza di un mondo malvagio in cui come disse Lars Von Trier in una frase magistrale,''la natura è la chiesa di satana''.
La Cristianità infatti non ha retto il colpo dell'espansione della scienza che ha declassificato l'uomo a semplice evoluzione della scimmia,e che tramite la legge della selezione naturale ha suggerito all'uomo che la morale è un'inutile freno inibitorio che ostacola l'evoluzione della specie.
Perchè il catarismo avrebbe parato meglio il colpo?
Per capirlo è necessario spendere 2 parole su cosa sono i catari.
In primo luogo,il catarismo non è una novità,affonda le sue radici nella dottrina gnostica.
Questa dottrina insegna che il creatore di questo mondo è un demiurgo malvagio che ha imprigionato i nostri corpi nel groviglio della materia separandoli dal vero Dio,che non ha nulla a che fare con il nostro universo.
A sua volta questa dicotomia affonda le sue radici nello Zoroastrismo.
Lo Zoroastrismo a differenza del Cristianesimo credeva che i due principi del bene e del male fossero rappresentati da due dei equipollenti e in continua lotta,Ahura Mazda,il dio del bene,e Arhiman o Angra Mainu il dio del male.
Lo Zoroastrismo è molto preciso nel definire angelologia e demonologia,inoltre ha una cosmologia molto interessante.
Lungi dall'essere un capriccio di un Dio che si sentiva solo,la nostra creazione è frutto dell'invasione di Arhiman e delle sue schiere nel regno del bene.
L'universo fisico e l'esistenza dell'uomo sarebbe una sorta di reazione del principio del bene che tramite questo universo ha tentato di creare una barriera e fermare Arhiman.
A mio avviso questa visione è ancora più seducente dello gnosticismo,perchè spiega la malignità del mondo in maniera più raffinata dello gnosticismo.
In ogni caso,credere in un Dio onnipotente svilisce il senso della vita umana.
In primis crea delle incompatibilità tra ragione e fede che ogni credente sente dentro di sè e che alla lunga logorano quel tipo di religione.
In secondo luogo,non viene dato sufficiente rilievo al libero arbitrio dell'uomo, lungi dall'essere una concessione che ci viene data,in base alla quale la scelta fra bene e male e una faccenda privata che si esaurisce nelle conseguenze di un aldilà,mentre invece nello zoroastrismo è parte di una battaglia cosmica alla quale noi possiamo dare il nostro prezioso esiziale contributo.
L'uomo ritorna protagonista senza la necessità di eliminare la dimensione metafisica,come avvenuto nell'umanesimo rinascimentale.
La scienza ci dice che nel big bang c'è stato uno squilibrio tra materia e antimateria,uno squlibrio minimo ma necessario perchè se materia e antimateria fossero state del tutto equivalenti il nostro mondo si sarebbe annichilito.
Dunque all'origine di tutto uno squilibrio fra 2 principi antitetici,il che ci ricorda l'invasione di campo di Arhiman e delle sue schiere.
Questa visione che elimina il Dio onnipotente,permette al credente di credere  e tuttavia non vedere la propria fede annichilita dagli abomini morali della natura che lo circonda.
La perdita della fede in questo dio onnipotente ha permesso la genesi di ideologie come quella nazista,che rifacendosi ai principi della natura (la svastica come  simbolo dell'ordine cosmico) si promettevano di riordinare il mondo.
Lo sterminio dei popoli era ora non solo giustificabile,ma necessario,perchè il più adatto avrebbe mondato l'umanità della presenza del meno adatto.
Questa idea è stata ripresa nelle società anglosassoni dando vita al darwinismo sociale in cui diventa auspicabile per le stesse motivazioni la morte del povero.
Se le antiche dottrine di Zaratusthra,riprese dal catarismo in occidente e dal bogomilismo in oriente fossero divenute la norma,nessuno avrebbe abbandonato Dio in nome delle ''ragioni del mondo'' ,perchè sarebbe  stato chiaro a tutti che l'ordine di questo mondo era malato e che i suoi meccanismi di funzionamento del tutto perversi,andavano studiati,ma non imitati.
Ahura Mazda avrebbe ripreso il controllo del mondo,ma ciò solo con la volontaria collaborazione dell'uomo che rifiutava ''la legge di questo mondo''.
Per questo ritengo che la Cristianità abbai perso la sua grande occasione,per riformarsi e reintegrare le dottrine originarie predicate da Zaratusthra.
Last but not least,che il Cristianesimo fosse un'estensione dello Zoroastrismo lo aveva intuito anche il più feroce critico della Cristianità,ovvero Nietzsche che intitolò la sua opera più autorevole ''così parlò Zaratusthra''.
I famosi re magi,altri non erano se non seguaci di Zaratusthra,che vedevano in Gesù Cristo il continuatore della loro dottrina.
Il paradiso termine che infatti deriva dal persiano paradeisos,per gli ebrei non esisteva,essi nella loro religione originaria non hanno mai creduto ad alcun aldilà.
L'invenzione del bene e del male,che dispiaceva molto a Nietzsche e al mondo moderno è stata teorizzata nella sua forma più compiuta nell'altopiano iranico da Zaratusthra,ed è difatti a lui che Nietzsche affida il compito di disfarsene.
Ma l'oltreuomo è una chimera e gettare via il concetto di bene e male,e le loro radici metafisiche,non è la genesi dell'oltreuomo,ma l'aborto dell'umanità,il declinare il proprio ruolo di minuscolo granello che può fare da ago della bilancia di una battaglia trascendente e cosmica.

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