mercoledì 24 marzo 2021

0 vale 0?La parabola dello zero

Carissimi lettori inesistenti (0 lettori), oggi anziché lamentarmi di non so bene che cosa, tanto il lamento fine a sé stesso è un arte tipica della terza età, ma io sono (giovane?) e quindi vi faccio presente che prima o poi il pensiero si raffinerà( si certo...) e l'umanità arriverà alla mia ineluttabile conclusione che viviamo nell'epoca dello zero.
L'India non mi è mai stata simpatica, se non proprio da adolescente quando mi sorbivo le supercazzole di Yogananda con la morte nel cuore per la povertà spirituale assoluta di quel Sai Babbo.
Ma vedete la storia è strana, se in un posto sono tutti degli stronzi per forza di cose nascerà un'individuo geniale che tenterà di riformare quello schifo, appunto perchè è uno schifo.
Ora vedete voi direte l'India Buddha, ah incensi, ah mantra ,ah Hare Krisna ah confusione totale di chi vede un posto esclusivamente secondo una lettura turistica.
L'India è uno schifo.
L'India è lo schifo.
Lo schifo per antonomasia.
Non dico paesaggisticamente no, per carità vorrei apprezzare gli incensi del Deccan.
Gli indiani fanno schifo.
Rendiamoci conto che hanno ammazzato chi li ha liberati dal giogo degli inglesi.
Che oltretutto sotto gli inglesi stavano meglio.
Però in India è nato il genio assoluto.
Siddharta Gautama.
Quando Pasolini scriveva vaccate intitolate ''l'odore dell'India'', Terzani che era piu' onesto gli ricordava che l'odore dell'India è l'odore della merda.
Chi è stato in India sa che la vita umana vale 0.
Loro muoiono di fame e non possono mangiare le vacche perchè la vacca è l'animale sacro perchè è quello che produce piu' merda di tutti.
Sono scheletriche eppure concimano le strade dell'India di uno spesso strato di Letame.
Io vorrei inserire un bug nell'autopilot delle Tesla perchè sicuramente ci sarà un ricco brahmano che alla facciazza di tutti i paria si comprerà una Tesla (una macchina di merda) e io metterei un bug nell'autopilot della Tesla in maniera che quando lui pigia il bottone ''autopilot'' convinto di fare star trek in mezzo alla merda, il bug automaticamente usi la splendida coppia dell'elettrico per investire quante piu' vacche sacre possibili.
Da 0 a 100 vacche tirate sotto in 3,5 secondi.
Elon Muskio.
Lichen Ruber planus.
Sifilide.
Gange.
Colera.
Allora bando alle polemiche sterili.
Vengo al dunque.
Buddha ha scoperto un concetto geniale.
Sunyata, tradotto come vacuità.
Alla fine, il mondo esiste o no?
Risposta:Sunyata.
Non riuscite a capirlo.
Infatti capire è un problema.
Un grosso problema.
Il problema.
Vedi io a modo mio, avrei bisogno di Nirvana anch'io.
Vedete vi avevo promesso che sarei arrivato al dunque ma io sono un logico.
E difatti dimostro punto per punto.
Anche le cose che apparentemente non c'entrano niente.
Freud era un cretino.
Il punto focale del mito di Edipo non è di certo un presunto amore incestuoso presente in ognuno di noi.
Cos'è che compie la tragedia di Edipo?
Il fatto di rispondere all'enigma della Sfinge.
La Sfinge si uccide.
Bene.
Freud, chi è la Sfinge?
Non è difficile.
In tutte le diverse tradizioni,egizie, greche, mesopotamiche,indiane,birmane la Sfinge è l'uomo bestia.
Ha la testa da uomo ma il corpo di un animale, leone, gatto, tigre bho, il concetto è quello.
La Sfinge chi è?
Perchè la risposta all'enigma della Sfinge è talmente telefonata che sembra quasi una sua dichiarazione di identità.
La Sfinge è l'uomo stesso.
Cos'è l'uomo?
Un animale che si rende conto di essere tale.
Ma nel momento in cui se ne rende conto, non è piu' tale.
Edipo smaschera la Sfinge.
La Sfinge si uccide.
E lancia la sua maledizione.
Sei un animale caro Edipo, e sei consapevole di esserlo, ma nulla ti impedirà di comportarti da animale.
Ecco.
Questo il vertice del pensiero greco.
O meglio, l'abisso del pensiero.
O meglio, l'abisso della mente.
O meglio, diciamolo, la vacuità della mente.
Il dramma della mente è che essa è un abisso.
La sublime beatitudine è...
Che essa è un abisso.
Io mica sono il Buddha.
Cercate di capire miei zero lettori.
La vacuità.
Traduzione.
Abisso.
Mi permetto di dare la mia traduzione:
Abisso.
Vedete.
Einstein arrivò a concepire la teoria della relatività immaginando che in un ascensore che precipita quello che è dentro l'ascensore smette di sentire la gravità.
Anche Einstein ebbe un illuminazione simile.
Tu senti la gravità per la semplice ragione che qualcosa si oppone al tuo sprofondare nell'abisso.
Nel momento in cui la terra sotto di te precipita, tu sei sospeso senza gravità.
Noi ci aggrappiamo a tutto pur di non sprofondare nell'abisso.
Io sono volitivo.
Io sono uno stronzo.
Lei non sa chi sono io!
Menomale.
Nel momento in cui lo sai...
Precipiti.
La vita è strana.
Nasciamo su una montagna, solida e ben strutturata di certezze, nella purezza della nostra verginità, poi la montagna gradatamente frana e noi ci ritroviamo fra le macerie della nostra giovinezza.
Ma è mica finita, queste macerie continuano a precipitare.
Ragazzi.
Io non sono un Buddhista sono un filologo un interprete del Buddha.
Il punto è questo, nasciamo su una montagna e moriamo nel piu' profondo Maelstrom dell'oceano.
Nietzsche ha avuto il suo apice negli aforismi.
Il suo piu' bello è ''quando ho guardato nell'abisso lui ha guardato me.''
Faccio le pulci a Nietzsche.
Sarebbe stato piu' corretto dire ''ho guardato nell'abisso, o lui ha guardato me?''.
Il punto è questo.
La coscienza è un contenitore.
Contiene ogni genere di diavoleria, e poi abbiamo pure la fantasia per immaginare quello che non c'è.
Già,ops...
Abbiamo così tanta fantasia da immaginare ogni genere di diavoleria che c'è
Io alla fine non ci sono arrivato.
La realtà è fantasia.
Il concetto di meditazione è una sorta di comprensione che in realtà noi dobbiamo percepire la percezione.
Cioè.
Io medito correndo.
Buddha non avrebbe nulla da eccepire.
Ognuno deve trovare la sua strada.
Se sto fermo, guardo gli oggetti e mi chiedo:
E' reale?
Scompaiono quando dormo?
Riappaiono?
Il pensiero è una sabbia mobile.
Più pensi, piu' agiti la mente, più sprofondi.
Non ci sono certezze.
Di nessun genere.
E allora.
E allora pensa il pensiero.
Sii cosciente della coscienza.
Il blu.
Vuoi trascendere il blu?
Andare oltre?
L'immagine di un cerchio è il cerchio?
Questa è stata una delle mie prime domande.
Il cerchio esiste senza un immagine?
Ma io lo posso vedere solo con l'immagine?
Il cerchio.
Il simbolo del Satori.
La traduzione giapponese di Nirvana.
Il cerchio.
Guarda sti maestri Zen son dei fetenti.
Ma la vita è un cerchio.
Bene.
Tu guardalo.
E' un cerchio quello che vedi?
O è un immagine?
Il cerchio può esistere senza la sua immagine?
Se io dico 2 pi greco R, pongo un problema insolubile.
Pi greco
ci dice che il cerchio, se lo analizzi con la logica non può essere quantificato.
Se non per approssimazione.
Eppure il cerchio dovrà pur avere una lunghezza.
E infatti ce l'ha.
Ma se viene girata su se stessa diventa un problema definirla in base alla distanza dal suo centro.
La distanza.
Giochiamo.
Se il cerchio è infinito, qual'è il suo centro?
Possibile che l'infinito vanifichi il problema insolubile?
Il raggio è semplicemente una distanza, tra il centro e un punto a caso del cerchio.
Se il cerchio è infinito il suo raggio è infinito?
Ma come si può misurare una distanza di un punto che non esiste?
Che può essere ovunque.
Non esiste?
O può essere ovunque?
Non c'è?
O è ovunque?
Le sabbie mobili del pensiero.
Più nuoti con vigore e piu' sprofondi nell'abisso.
Ragazzi chiariamoci.
La logica ha i suoi bug.
La logica non è logica.
Non del tutto.
A un certo punto la logica se portata in determinate condizioni cessa di avere valore.
Ma queste sono le sabbie mobili del pensiero.
Se mi cede anche la logica, tutto può essere, e tutto può non essere.
Appunto.
Tu prova a giocare con la tua coscienza come se fosse un cerchio.
C'è una nuvola.
Oh.
C'è...
Una stella.
C'è un ricordo.
C'è un mondo che mi sta sul cazzo.
Ce ne sono di peggiori.
Ce ne sono di migliori.
C'è.
Il verbo essere.
Essere o non essere si chiedeva Amleto?
Ma avrà letto Buddha?
Non credo.
Il verbo essere è e non è.
Lo zero è?
Tu sei zero.
Tu sei il nulla?
Oh sembra che io sia un nichilista.
Lo sembra anche Buddha.
Il punto è che non noti la contraddizione.
Niente può essere il nulla.
Il verbo essere non può avere come predicato nominale il nulla.
O si?
Amleto.
Anglosasso.
O mio Anglosasso.
Essere E non essere questo è lo zero.
Lo zero è enigmatico.
Lo zero è chiaro.
Aggancia la coscienza a sè medesima.
Ora il principio su cui si fonda la logica aristotelica occidentale è A=A.
Ma se A=0 come la mettiamo?
La mettiamo che non funziona.
Allora usiamo la logica per demolire la logica.
1/infinto=0
2/infinito=0
1/infinito alla seconda=0
E' acclarato che non tutti gli infiniti sono uguali.
Ma se lo zero è l'inverso dell'infinito o meglio degli infiniti, tutti gli zeri sono uguali?
MMMHH.
Io dico no.
E allora c'è un bug nel principio di non contraddizione aristotelica.
Il grosso problema della scienza è che Galileo contesta Aristotele nel pensiero classificativo introducendo il pensiero numerico nella spiegazione della ''realtà''.
Ma non ha interamente contestato Aristotele.
Ed è qui che inizia la parabola dello zero.
La matematica a volte può essere un'opinione.
La matematica è un'opinione che viene reiterata all'infinito.
Mica zero...
Goebbels diceva se dici una bugia una volta, è una bugia se la dici 10000 volte è la verità.
Io sussurro all'orecchio di Goebbels:se la dici zero volte è la verità.
Lui si incazza:se sento la parola nirvana:zero!
E io gli chiedo, ma se senti Renato Zero che fai?
Sparo!
La matematica è propaganda.
Lo avevano capito gli empiristi.
Non ricordo se Locke o Hume avesse detto, non è detto che se vedi il sole sorgere sempre ogni mattina continuerà a sorgere.
La realtà ragazzi miei è un cinegiornale che viene mandato in continuazione per farvi arrendere all  ''evidenza''.
Io sono un irriducibile.
Mica mi arrendo di fronte all'evidenza.
O meglio, mi arrendo anche.
Ma tratto la mia resa.
Dopotutto a me la matematica piace.
Ed è utile.
Cosa diceva Protagora?
Il criterio della verità è l'utile.
Ma io dico, io sono un italiano.
Non ho problemi ad arrendermi a trattare la resa.
I giapponesi no.
Vedete miei cari 0 lettori l'oriente ha partorito lo zero.
O meglio, mettiamo i puntini sugli zeri, Siddharta Gautama non un brahmana del cazzo.
Ma poi per coerenza ha rifiutato la matematica perchè A non necessariamente è sempre uguale ad A.
E così con l'aiuto di quel ponte fra civiltà che erano gli arabi (erano) lo zero è giunto in occidente.
E' così l'occidente ha preso gusto con la matematica.
Fino ad arrivare a E=MC2
Gli Stati Uniti entrano in guerra con il Giappone.
Quelli che hanno ''usato'' lo zero, entrano in guerra con chi l'ha creato.
E così il nobile samurai che pratica il bushido e disegna un bel satori, (ovvero uno zero) si è beccato un atomica in testa.
Fine della parabola dello zero.
O meglio.
Per il momento.
Credo che lo zero si prenderà la sua rivincita.
Ma per oggi basta.
Arrivederci 0 lettori.

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