lunedì 4 novembre 2019

Sola Venere

Sono qui io dolce dea dell'amore.
Mentre il vento fra i grattacieli
 porta le nuvole lontano dalla città,io busso alla tua porta.
Ho sognato sogni di cielo
qui più io non riesco a vederlo.
L'ho visto negli occhi di una puttana
appoggiata un lampione
silente e scaltro il suo utero
gemeva della vita mai nata
dell'amore consumato
come in una vetrina
umida e fredda
la sua v.
Non sigillare il tuo spirito
non sigillare l'amore
giace spento
il tuo morto cuore
fra l'asfalto
mentre lei riversa ansima.
No più i nostri ricordi
si intrecceranno
in un tocco di mani
una banconota paga
il tuo sputo mentre ti lascio.
Corrono solitarie
sull'asfalto
le ruote del desiderio
Porsche Cayenne
carne fresca
si inarca
mentre il finestrino
scivola giù.
Vieni ci sono 300
cavalli che scalpitano
per vedere le tue forme.
Ma si Lei Venere
rosa è il suo manto
mentre piange dispregiata
dagli uomini.
Alle are dimenticate
io accendo
il mio fuoco
e ricordo quando tu
adolescente
hai pianto
per un bigliettino
buttato via in una risata.
Ti amo
ora tu lo cerchi
pagando
ora tu ami sogni di potere.
Ma quel biglietto
dov'è?
L'hai lasciato alle sirene
perché cantassero
una canzone di metallo
inciso nel cielo
fra i grattacieli distanti.
Non amarmi per davvero
dell'amore io ho paura
soltanto nei tuoi occhi
e nelle tue viscere
io ho visto la forma pura.
No gli empi tuoi gridi
sotto luci
al neon
e canne di pistola
di un albanese
che finisce chi non paga
sono l'urlo che io cerco
per dimenticare il silenzio
di quella giornata di pianto.
Dov'è quel biglietto
dammelo
lo voglio stracciare
sola venere il portatore di luce
assisa sul suo trono
io voglio baciare.

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