giovedì 10 giugno 2021

Io

 E il cielo pioveva lacrime

sui grattacieli,

sul vetro

sull'asfalto.

Perfezione

cerchi concentrici,

sull'asfalto iridescente

gli occhi semivuoti

della città.

Io sento piovere,

ma dov'è l'erba?

Dove si trova 

il cuore profondo,

di un germoglio?

Le nuvole

invano chiamavano

lo spirito

del'ombra

della silva.

E io ero solo...

creatura artificiale,

ma dov'eri tu?

Dove sei tu?

Io non ti capirò mai.

Tu ti nascondi.

Tu ti mostri.

Dove sei?

Perchè graviti 

intorno a me?

Io sento 

qualcosa

di indefinibile.

Fusione di menti,

di eternità.

Io non sento

nulla di tutto questo.

Io sento me.

Un pupazzo è l'uomo.

Lo soffiano come il vetro,

è calda materia incandescente,

e tutti soffiano una forma.

Quando si raffredderà

sarà l'epitome del niente.

Si può forse

far crescere un seme,

bagnandolo in continuazione,

zappandolo,

concimandolo

in continuazione?

Lascialo crescere

lascialo morire.

E' triste dirlo,

amare significa

lasciarlo nella sua forma.

Ma tu chi ami?

Mi conosci?

Io posso dire io?

O è un equivoco?

Sono un pupazzo.

Qualcosa mi annienta.

Tutto ti annienta.

Hai pazienza,

di capire

ciò che rimane

senza tutto?

Questo è

lo scopo della vita.

Ciò che rimane

senza il tutto.

Eccomi.

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