La Luna illumina illumina l'immensità del mare.
Il cielo è quieto nella notte di Agosto.
La riva e' stranamente schiumosa.
Nella notte una serie di fasci luminosi emergono dall'oceano.
Rossi, blu verdi e colori mai visti.
Le profondità.
Mi addormento di fronte alla quieta Luna di Agosto.
Le cicale cantano fra i cespugli, il vento appena mi accarezza.
Mi abbraccio con lei fra le pietre aguzze della spiaggia ciottolosa, facciamo l'amore.
Le pietre acuiscono il piacere che si libera dai nostri corpi.
L'amplesso.
Inquieta profondità del mio abisso.
Sogno di sprofondare con te negli abissi neri.
A un certo punto i nostri corpi si intrecciano.
Un raggio luminoso emerge dalle profondità e ci divide.
Mi sveglio, sei assente.
Dove sei finita?
Ho già vissuto questo momento.
Di lì a poco rinvengo il tuo cadavere a pochi metri.
Il tuo ventre squarciato.
Le onde sono strane.
Sono di una consistenza viscosa.
Ci sono stati avvistamenti di luci strani provenire dalle profondità.
Onde di consistenza gelatinosa mi infastidiscono.
Il mare non è piu' tale.
Sta per avvenire la fusione degli abissi.
La grande piramide al centro del tempio sommerso si eleva.
La piramide eleva fasci luminosi dalla sua punta.
Compare nella notte nera di diorite eppure fluorescente.
Vengo colto da uno di questi fasci.
Il mio corpo si dissolve e viene proiettatto negli spazi esterni.
Mi risveglio su una spiaggia con un cielo violetto e due strane lune.
Non ho piu' fattezze umane, lei galleggia a due metri da terra posso riconoscerla, è lei, ma non del tutto.
Le parlo.
Indica una strana sfera concava e convessa.
''Il segreto della vita, tu non capisci, essa continuerà comunque, noi non siamo ciò che pensiamo.''
''Cos'ho visto?''
''Chiedilo alle stelle.''
''Ma non ci sono, siamo in pieno giorno.''
Rimasi sulla spiaggia violetta per un tempo indefinibile giorni secondi, secoli.
Il sole violetto tramontava, ma lo spazio era nero senza stelle.
A un certo punto mi rivolsi a lei.
Sei mia madre?
''Lei mi mostra la pietra.''
Non è niente di simile al mondo reale.
''Che cos'è questo abisso senza stelle?''
''Il mio utero.''
''Tocca la pietra.''
Tocco la pietra e il mare si apre, entro nel mare e mi pare di passare un tunnel, poi la luce.
Delle mani mi prendono, e mi portano a lei.
Riconosco il suo volto.
E' una sala parto.
A questo punto capisco di essere nato.
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