sabato 26 dicembre 2020

Neve a Marzo

C'era un ciliegio, si era appena risvegliato dal torpore dell'inverno, vide il sole, e i suoi occhi giovani, amarono di un amore puro il Sole che lo aveva risvegliato.
''Stella brillante, rubino del cielo,  io potrei dormire la notte, ma solo il vasto cielo nero, può contenere l'immensità del mio amore, e le stelle fremono di piacere.
Io sono tutto.
Ma io potrei dormire comunque, anche nei miei sogni, le stelle si precipitano ai miei piedi per realizzare i miei desideri, in verità io sono in trepida attesa del momento più bello, l'aurora rosa, i pilastri azzurri dell'oriente, il candido marmo dei picchi che si invermiglia per primo.
Io devo sentire la musica dell'alba, i custodi del paradiso dell'oriente possono riaprirmi il giardino dell'eden se guardando il cielo, sento la musica dell'alba, sarò innalzato e diventerò un cherubino.
E poi il sole quant'è meraviglioso quando nasce, come un bambino, i suoi raggi, le sue dita dorate giocano con le tenui brume sui prati!''
Il suo amore per l'alba e la sua dolcezza erano così meravigliose che dai suoi rami spuntarono splendidi fiori rosa.
E quando venne il mattino e il sole si innalzò, lui era già al colmo della gioia, e non avendo dormito tutta la notte si addormentò di un sonno profondo.
Sognò di essere un giovane ragazzo adolescente e di amare la ragazza bocciolo di ciliegio.
Ma egli non sapeva che non c'era nessuna ragazza bocciolo di ciliegio, i fiori, erano solo suoi, e la ragazza bocciolo di ciliegio era solo un sogno. 
E lo zefiro dolce della primavera lo inebriava.
Ma un giorno di Marzo lui attese l'alba invano.
Una notte mentre conversava con le stelle, ed esse gli promettevano già l'estate, vide che le dolci nubi d'argento diventavano sempre più fitte, fino ad oscurarle.
Era tutto d'un tratto nella tenebra più profonda.
Si disse fra sé e sé: ''le stelle sono bugiarde, hanno infranto le loro promesse''.
Poi quando fu il momento dell'alba lui vide la cosa più brutta che aveva mai visto: un grigiore pallido, nubi nemiche.
Dal cielo caddero fiocchi di neve.
Il ciliegio si riaddormentò e fece questo sogno:
Nevicava in un giorno di Marzo, un ragazzo stava impalato a guardare il suo sogno, e cercava di vincere la timidezza per aprire il suo ombrello e ripararla dalla neve.
La amava, amava la sua ragazza fiore di ciliegio, ma era talmente forte il suo amore che aveva paura che tenendo l'ombrello aperto la mano gli tremasse.
Rimasero impalati finché lei non se ne andò.
Il ciliegio si risvegliò nel cuore della notte gelida.
Aveva smesso di nevicare, ma i suoi boccioli erano ancora ricoperti di neve e lui non poteva vedere il cielo.
Ma lui credeva nella bellezza, e i suoi fiori di ciliegio si innamorarono dei cristalli di ghiaccio, erano gelidi ma belli.
Non gli importava che lo uccidessero congelandolo, i suoi fiori di ciliegio erano l'amore e amavano tutto ciò che era bello.
Ma venne un vento freddo e spazzò via tutti i suoi fiori e la neve sopra di essi.
Si dispersero nel cielo nero.
Lui vide le stelle e urlò loro ogni genere di improperi:'' mi avete mentito, avete infranto le vostre promesse, forse sono io che ho sbagliato a credervi, io amavo i fiocchi di ghiaccio ma loro mi avrebbero ucciso per questo io alla fine li ho odiati.''
Ma i fiori del ciliegio erano tutto ciò che egli riteneva di avere per cui provò a chiamarli nel buio della notte.
Provò a sentire con i loro petali, ed essi vagavano ancora nel cielo buio cercando di amare lo stesso i cristalli di ghiaccio.
Ma il vento gelido  faceva toccare i fiori con i cristalli di ghiaccio solo per un attimo, poi svanivano nell'oscurità.
Gridò alle stelle: ''ho creduto che fosse Primavera, ed ecco che mi ritrovo scheletrico albero d'inverno, in verità è già tutto finito, verrà un inverno peggiore di quello da cui mi sono destato, tanto vale che mi spenga nell'oscurità.''
Disperato stava per urlare alle stelle l'ignominia peggiore, quando vide una cosa insolita.
Un disco bianco, dolce si stagliava nel cielo e stendeva raggi d'argento sulla sconfinata pianura.
Lui parlò alla Luna e le disse:
''Ho paura del vento, l'amore ti porta nella tenebra più profonda, ci si incontra per un attimo per poi perdersi per sempre, non c'è crudeltà più grande.''
Ma lei lo rassicurò e gli disse:
''Prendi la mia mano e osservati dall'alto.''
Una nube sua ancella si fece a forma di mano e prese quella dell'anima del ciliegio, lui salì le scale d'argento dei raggi lunari e così lui vide che già si formavano nuove gemme sui suoi rami.
La Luna lo baciò e gli disse:
''Non avere paura del vento, sciocco, questa è solo una nevicata di Marzo, il sole ritornerà, mio bambino, il sole torna sempre ogni mattina.''
''No, sciocco, io ti amo, il vento serve a portare a me i tuoi fiori, ed è per questo che io ti ricompenserò, per ogni fiore che tu hai perso, per ogni cristallo di ghiaccio che hai inutilmente amato sperando di scioglierlo, io ti donerò un perla, una squisitezza chiamata ciliegia, e tu mio dolce amore sentirai il sapore dello zucchero e capirai quanta dolcezza c'è in te, e che nessun amore è invano:
Per ogni tuo fiore perso avrai una ciliegia.
Le gusteremo insieme.
L'Estate deve ancora iniziare.''


mercoledì 23 dicembre 2020

Il Comandamento

 L'unto del Signore ha detto: ''amate il vostro prossimo, come voi stessi, questo è il più grande comandamento'', ma io vi dico: ''badate di non sprecare il vostro amore subito, esso non è infinito, per il momento siete solo uomini, sapete amare, ma non in modo infinito, se amerete il cane, egli vi morderà, se amerete il maiale, egli vi insonzzera' di fango, se amerete il ragno egli vi pungerà e avvelenerà.

E quando giungerà qualcuno degno del vostro amore, voi sarete morsi, insozzati di fango e avvelenati, come potrete amarlo?

Solo il Signore Dio è perfetto e può amare tutte le creature, anche i cani, i porci e i ragni.

Ed è per questo che dà loro la vita e li ama per quello che sono.

Ma voi non credetevi simili a lui.

In ciò non peccherete tanto di superbia, quanto di ingenuità.

In verità, voi dovete imparare davvero ad amare, e siete su questa terra per questo.

Amare non significa dimenticarsi di se stessi, ma ricordarvi chi siete.

Voi siete nobili, siete i principi del creato, ma ve lo siete dimenticati.

Se tu potessi vedere te stesso con gli occhi di chi ti ama, non ti riterresti né un cane, né un porco, né un ragno, ma tu hai amato il cane, il porco e il ragno.

Siccome il cane ti ha morso, ti reputi simile a un cane.

Siccome il maiale ti ha insozzato di fango, ti reputi simile a un maiale.

Siccome sei pieno del veleno del ragno, e ancora inviluppato nelle sue ragnatele, ti reputi simile a un ragno.

Non siate prodighi del vostro amore, ma custoditelo come il gioiello più prezioso per poterlo donare a chi il Signore ha creato per voi, e voi per lui o per lei.

Giacché il Signore vi ha fatto nobili e principi, ma nella reggia non c'era alcuno specchio e voi non potevate vedervi.

Allora il Signore vi ha detto: ''errate nella terra fuori dai giardini celesti, la vostra più grande gioia saraà trovare lo specchio per potervi contemplare, solo allora saprete che non siete un mero errore, ma che tutto il creato si inchina ai vostri piedi.

Gli occhi di chi vi ama sono lo specchio, cogliete la vostra bellezza, e che i vostri occhi siano specchio a vostra volta di chi vi ama.

Due specchi che si riflettono creano l'infinito, in verità io Dio sono perfetto perché posso vedermi senza lo specchio ed è in ciò la mia infinita grandezza e perfezione.

Ma non sono diverso da voi.

Solo quando saprete vedervi senza lo specchio sarete soddisfatti come me.

Siete già perfetti, ma non sapete di esserlo.

Per questo vi ho mandato nel mondo.

Quando vi riconoscerete per quello che siete, e amerete voi stessi di un amore infinito, solo allora sarete pronti.

E sarete dei, e vi verrà affidato un intero universo da amare, ogni granello di polvere non cadrà invano perché voi amerete anche quello.

Se vi chiedete perché nel mondo ci sono il cane, il porco e il ragno, in verità io vi rispondo, io amo tutto perché il mio amo amore é infinito, ho conosciuto me stesso.

domenica 20 dicembre 2020

Il mio dono

 Quanto c'è di me

in te?

Quanto

io ho visto 

coi tuoi occhi?

Sono risuonati

in vano

quanti passi

prima 

che io ti trovassi?

E se io fossi

il tuo specchio,

devi soffiare

lo zefiro

del giovane eros,

per soffiare

via la polvere

del tempo

via da me.

Tu sei l'unica stella 

del mio cielo

il principe della luce

ha creato lo specchio,

ma il demone del tempo

lo ha coperto di un velo.

Gli aerei volano invano

se le mie mani

non possono sentirti.

Tu sei il mio cielo

io volerò nei tuoi ricordi.

No

tu non mi hai

mai incontrato,

io sono lo specchio

ti mostrerò il tuo volto.

Io sono

il fiore

tu il profumo

che svanisce

se il fiore

non viene colto.

Io sono

l'enigma

che non va risolto.

Tu non chiederti

chi io sono,

tu lascia

che il Dio dei deserti,

possa darti

il mio amore,

è questo il mio dono.

La pioggia

Non lasciare

che la pioggia

cada invano,

non lasciare

che i fiumi

scorrano nella notte

silenziosi

senza portare via

le lacrime

della vita.

Ricordati

che il mio sole

si nasconde

solo per paura

che i suoi raggi

si perdano

nell'oceano verde

dei tuoi occhi.

Le lancette dell'orologio

segnano il tempo

la clessidra

del cielo

a volte va rovesciata.

Cade la pioggia

e i verdi prati

si riempiono di specchi

che riflettono

le fronde dei salici.

Cade la pioggia

perché

quando verrà il mattino

le mie brume

accarezzino

i raggi dorati

del sole dei tuoi capelli.

Cade la pioggia

perché in me cresca

l'erba verde

che accarezzi

i tuoi piedi.

E se un giorno

ti dimenticassi di me,

cadrà la pioggia

e io sarò lo stesso

con te.

sabato 19 dicembre 2020

Io e Te

 Tu sei salice a Primavera

 io la pioggia,

cerco di afferrare le tue foglie

ma scivolo

nei rivi del passato,

grigie le nuvole

si riflettono

nello stagno dei tuoi occhi.

Sono un fiore

strappato

dalla terra

i miei petali

li ha presi la notte.

Se solo bastasse

seguire il sentiero

delle bianche montagne

e toccare

le nuvole

tu li ritroveresti.

Io dispero di nuove albe,

elettrici i fulmini

mi illuminano

per pochi attimi,

poi torno nell'oscurità.

Che senso ha

un fiore nella notte?

Mentre tento di rispondere

spero che la mia anima

riprenda fuoco.

Ma l'umida pioggia

dell'autunno 

è penetrata 

nelle mie ossa.

Un giorno i nostri rivi

si perderanno

nel mare,

io spero

sia prima del sorgere del sole.

Ora cade la pioggia

su di noi

e solo gli isterici

fulmini

mi illuminano per un istante.

Tienilo

nel tuo cuore.

giovedì 17 dicembre 2020

Credo nei fiori

Credo nei fiori

Nulla è concluso

Nulla è iniziato.

Per questo

Un fiore

Ti ho donato.

Credo 

Nella sublime

Bellezza.

Non c'è nulla da capire.

Danze di lucciole

D'estate.

Danze di costellazioni

D'inverno.

In verità 

Non c'è nessuna verità.

O candida rosa

Tu sei la rosa bianca.

La fata del meriggio

Ha lasciato

Un presagio

Non dimenticare

La tua fortuna.

Sei vivo.

Ma devi sentirlo

Per questo

Ti ho fatto assaggiare

La morte.

Il succo

Della rosa nera

Ti ha avvelenato.

Vieni

Sciocco

E fai sentire

Il tuo cuore

Battere

Alla tua amata.

A Lei basterà.

Sognano

Le piramidi

Sogni di eternità...

ma ti perdi

Nell'attimo

E sei già

Aldilà.

Sogna bambino

Di poter cambiare

Il passato.

Di poter cambiare

Il futuro.

Sei proprio sciocco

Non sai

Che è già scritto

Il tuo destino?

Ma è nell'istante

In cui io

Colgo te

Mia rosa bianca

Che io mi

Ritrovo

Vivo.

La vita

È un cammino

Non sai dove parti

Non sai dove arrivi.

L'importante

È avere te vicino.

La tua eternità

 Dolce è lo zucchero

Il sapore

Dei tuoi ricordi.

Io sono l'autunno.

Vengo,

Vento gelido

Degli spazi neri

Della notte più buia

a increspare

il mare

dei tuoi occhi verdi.

Le tue gote

Sorridenti

E morbide,

Sono colline

Dove sono cresciuti

I dolci vigneti

Di quando eri bambina.

Mio dolce amore

Io sono l'autunno,

Fredda è la mia anima

Perso mi sono

Nelle nebbie della vita.

Nemmeno i sogni

Dei folli

Possono raccontare

Il gelo che ho provato.

Ma io sono l'autunno

E se tu versi

I tuoi occhi

Nei miei

Nel nostro cuore

Le fredde brume

Faranno del mosto

Dei tuoi dolci ricordi

Il vino

Dell'amore

Che ti inebrierà.

In verità

Non pensare

Che menta,

Nel mio cuore

Tu potrai vivere

per sempre,

Io sono

La tua eternità.