C'era una candela
al fondo di una chiesa,
e le tempeste di venti del nord
stavano per spegnerla,
ma il capo reclinato
di Nostro Signore
l'ha protetta e custodita
e ora splende più forte che mai,
fino a che raggiungerà le luci
dello Spirito Santo
e le le lingue di fuoco delle Spirito Santo
si uniranno a lei
in un incendio d'amore che illuminerà
il mondo.
domenica 9 dicembre 2018
sabato 1 dicembre 2018
Signora dell'aurora
Signora dell'aurora
che piangi lacrime di rugiada
l'erba fresca
è il giaciglio
di tuo figlio,
le nebbie sono fasce
pronte per la nascita di tuo Figlio.
Signora dell'aurora
la tua pelle è rosea
come il cielo ad oriente,
si aprono i suoi occhi azzurri,
ma le nuvole sono .
sono i sudori della tua fronte.
Regina dai piedi nudi
una candida rosa d'oro
è sulle tue caviglie,
spuntano fiori
spuntano dove posi i i tuoi
candidi piedi d'avorio
mentre sei in marcia
verso Betlemme.
Troverai solo sassi
che feriranno
la candida purezza delle tue piante
e i potenti ti rifiuteranno
un giagiglio,d'erba fresca troverai,
e il riposo della cattedrale di Dio,
la notte stellata.
Mi fiori nascono
nei prati verdi immensi
che sono le braccia di nostro Signore.
Nascerai fra i candidi fiori
di campo,
i pastori come tuoi camerieri,
io il tuo umile bardo
ti donerò una rosa bianca senza spine,
in ginocchio
mentre il sole nasce,
nasce da Te.
che piangi lacrime di rugiada
l'erba fresca
è il giaciglio
di tuo figlio,
le nebbie sono fasce
pronte per la nascita di tuo Figlio.
Signora dell'aurora
la tua pelle è rosea
come il cielo ad oriente,
si aprono i suoi occhi azzurri,
ma le nuvole sono .
sono i sudori della tua fronte.
Regina dai piedi nudi
una candida rosa d'oro
è sulle tue caviglie,
spuntano fiori
spuntano dove posi i i tuoi
candidi piedi d'avorio
mentre sei in marcia
verso Betlemme.
Troverai solo sassi
che feriranno
la candida purezza delle tue piante
e i potenti ti rifiuteranno
un giagiglio,d'erba fresca troverai,
e il riposo della cattedrale di Dio,
la notte stellata.
Mi fiori nascono
nei prati verdi immensi
che sono le braccia di nostro Signore.
Nascerai fra i candidi fiori
di campo,
i pastori come tuoi camerieri,
io il tuo umile bardo
ti donerò una rosa bianca senza spine,
in ginocchio
mentre il sole nasce,
nasce da Te.
Il cielo
Nella notte
Avalotiskevara
il re della compassione
disperato
ha innalzato una preghiera
di pietra
le immense montagne del nord
ma per quanto belle e maestose
non sfioravano minimamente il cieli
E allora io dissi:
O Dio dei cieli
io ti voglio raggiungere
per porre fine alle sofferenze del mondo,
voglio il cielo azzurro
per tutte le creature senzienti.
E allora fra la purezza delle nevi,
mi è sovvenuta un'illuminazione:
Dove inizia il cielo?
Il cielo è aria pura
dentro i nostri polmoni
Il cielo è dentro di noi,
il vento nel nostro respiro,
la purezza della neve
nel rispetto del Dharma.
E allora solo allora,
ho trovato la pace
dei cieli immensi
dentro la nostra mente.
Om mani padme hum.
Avalotiskevara
il re della compassione
disperato
ha innalzato una preghiera
di pietra
le immense montagne del nord
ma per quanto belle e maestose
non sfioravano minimamente il cieli
E allora io dissi:
O Dio dei cieli
io ti voglio raggiungere
per porre fine alle sofferenze del mondo,
voglio il cielo azzurro
per tutte le creature senzienti.
E allora fra la purezza delle nevi,
mi è sovvenuta un'illuminazione:
Dove inizia il cielo?
Il cielo è aria pura
dentro i nostri polmoni
Il cielo è dentro di noi,
il vento nel nostro respiro,
la purezza della neve
nel rispetto del Dharma.
E allora solo allora,
ho trovato la pace
dei cieli immensi
dentro la nostra mente.
Om mani padme hum.
venerdì 30 novembre 2018
Dresda
La mano reclinata
a mostrare
il sulfureo orrore,
poteva esserci
gesto più delicato
la catttedrale di pietra
varcata da Satana,
e ora
brucia Dresda
brucia Dresda
brucia Dresda.
Cento soli di morte
Phosforon
portatore di luce
ti hanno acceso a luce viva.
Non quello della speranza e del mattino.
Il rombo sordo dei caccciabombardieri
è un om cosmico
sentito ai 4 lati del mondo.
Brucia Dresda
barocco dirocccato
in una sole notte
è caduto un impero.
Duemila anni
di caduta di Roma
possono più di una sola notte a Dresda.
Brucia Dresda,
la cavalcata delle valchirie
si è consumata a Dresda.
Tu o Dresda
l'hai voluto hai scelto
questa morte eroica e pazza.
Ma la morte non è mai pazzza.
Brucia Dresda,
la bellezzza è morta
e in una sola urna
sei stata sepolta sotto le ceneri
della seconda guerra mondiale.
La mano reclinata dell'angelo
ha mostrato cosa può l'uomo.
Ora finalmente ti domanderai
cosa può invece Dio.
IO SONO DRESDA.
mercoledì 28 novembre 2018
Preghiera dell'avvento
Fulgide,arcane lontane
stelle pietre vive
che risplendono
come lacrime di angeli
per i peccati del mondo
quieta oscurità oscurità
la volta di cristallo nero
è una pioggia di angeli
che vengono nel solstizio
arcana celebrazione di yule.
Scivolo sulla via lattea
eburnea,materna,femminea,
venite angeli
venite per me,
non lo merito,
ho perso la mia purezza,
ma in una notte di avvento,
perso fra le stelle
l'ho ritrovata.
Ma sia gloria all'Altissimo,
una luce tenue
di candele di chiesa,
brilla tenue
come le lacrime di nostro signore,
saranno pasque e incendi d'amore,
ma possono aspettare.
Sia gloria all'Altissimo.
Sia gloria all''Altissimo.
Sia gloria all'Altissimo
e candide coperte
di notte fulgida,
e perdono per i miei peccati.
Amen
stelle pietre vive
che risplendono
come lacrime di angeli
per i peccati del mondo
quieta oscurità oscurità
la volta di cristallo nero
è una pioggia di angeli
che vengono nel solstizio
arcana celebrazione di yule.
Scivolo sulla via lattea
eburnea,materna,femminea,
venite angeli
venite per me,
non lo merito,
ho perso la mia purezza,
ma in una notte di avvento,
perso fra le stelle
l'ho ritrovata.
Ma sia gloria all'Altissimo,
una luce tenue
di candele di chiesa,
brilla tenue
come le lacrime di nostro signore,
saranno pasque e incendi d'amore,
ma possono aspettare.
Sia gloria all'Altissimo.
Sia gloria all''Altissimo.
Sia gloria all'Altissimo
e candide coperte
di notte fulgida,
e perdono per i miei peccati.
Amen
domenica 25 novembre 2018
Pioggia
Mentre piangi
o cielo tristo
tutto sembra morto
ed io piango con te,
ma sei solo un candido velo
alla luce che muore
è il sole
fulgida pietra arcana e splendente
che ha vergogna
di se stesso morente
e sotto umide coperte
di candida pioggia
nasconde la sua malattia.
Dormi sole
mio dolce amore
verranno primavere
e estati
ora è il tempo della nostalgia
nostalgia della pioggia.
o cielo tristo
tutto sembra morto
ed io piango con te,
ma sei solo un candido velo
alla luce che muore
è il sole
fulgida pietra arcana e splendente
che ha vergogna
di se stesso morente
e sotto umide coperte
di candida pioggia
nasconde la sua malattia.
Dormi sole
mio dolce amore
verranno primavere
e estati
ora è il tempo della nostalgia
nostalgia della pioggia.
sabato 24 novembre 2018
Pioggia
Piove
e io provo una gioia indescrivibile,
le gocce di pioggia sfiorano la campana (ghanta)
che tintinna attimi di samsara,
il fulmine dell'illuminazione
arriva improvviso ed inatteso
ed illumina le mille gocce dell'umanità,
campana e vajra
l'assoluto è indefinibile,
la sua gioia indescrivibile
Lode all'Adibuddha Vajrasattva.
Grazie Adibuddha Vajrasattva.
e io provo una gioia indescrivibile,
le gocce di pioggia sfiorano la campana (ghanta)
che tintinna attimi di samsara,
il fulmine dell'illuminazione
arriva improvviso ed inatteso
ed illumina le mille gocce dell'umanità,
campana e vajra
l'assoluto è indefinibile,
la sua gioia indescrivibile
Lode all'Adibuddha Vajrasattva.
Grazie Adibuddha Vajrasattva.
venerdì 23 novembre 2018
Il rubino di Amithaba
Voglio essere un cristallo
che brucia rosso
come il rubino Amithaba in Sukhavati
il sole occidentale del tramonto
che accompagni le creature nella sera
e nel sonno come un padre,
si formano cuscini
con pioggia di fiori.
O Amithaba fammi essere
cristallo di rubino
e illuminare il buio
fino ai confini dell'universo.
Fammi essere un Tathagatha Vairocana
sole che risplende nel buio.
Voglio essere cristallo di luce
che si fonde con milioni di altri
e smarrisce il sè
nella corrente universale.
Il vento del nirvana.
che brucia rosso
come il rubino Amithaba in Sukhavati
il sole occidentale del tramonto
che accompagni le creature nella sera
e nel sonno come un padre,
si formano cuscini
con pioggia di fiori.
O Amithaba fammi essere
cristallo di rubino
e illuminare il buio
fino ai confini dell'universo.
Fammi essere un Tathagatha Vairocana
sole che risplende nel buio.
Voglio essere cristallo di luce
che si fonde con milioni di altri
e smarrisce il sè
nella corrente universale.
Il vento del nirvana.
Il bacio
Le nuvole sono cipria rosa,
spruzzata da Dhtarastra,custode dell'oriente,
sulle guance d'erba umida e nebbiosa,
spade di luce azzurra
fendono l'antica volta celeste nera.
Le stelle guardinghe e invidiose
contemplno attonite lo spettacolo
dell'amore fra il cielo e la terra.
Il Buddha dell'est Aksobya
apre gli occhi azzurri del cielo
e pieno di compassione
piange lacrime di rugiada
manda un pò della sua luce infinita
da Abhirati ai confini orientali dell'universo,
perchè ci sia il sorgere del sole,
il grande brillante bacio fra il cielo e la terra.
martedì 20 novembre 2018
Il Buddha d'autunno
Oggi il buio
e il vento,
mi hanno insegnato
ad essere umile,
le nubi trascorrenti
della sera
sono i veli
delle preoccupazioni
che oscurano ,
la chiara mente
della luce della Luna.
Il Buddha Shakiamuni
è stella ad oriente
che osserva.
Sia buio
e cielo nero terso
nella mia mente.
Voglio camminare
sulle scale
del dharma del cielo,
per arrivare a lui
alla sua luce splendente,
e solo allora sarà alba rosa
e nel sorriso di Akhsobia
sorgerà il nuovo sole
di Apiravathi,
il paradiso dell'est
che risplende.
Luce infinita
che risplende dentro di me.
mercoledì 14 novembre 2018
Madonna dei crocicchi
Tu misera
sei condannata alla luce del crepuscolo d'autunno
della morte di Tuo Figlio,
un tenue lumino
orazione serale
dei pochi devoti pietosi
che si ricordano di te,
è l'unica luce che ti è data.
Ma è promessa di risurrezione
Il tenue lumino
nella notte dell'anima
diventerà incendio d'amore
che illuminerà la notte dell'anima
E verrà un'alba chiara,
Signora dell'alba
le cui lacrime sono rugiada
la luce dell'Altissimo
le dissiperà come nebbia al mattino.
Amithaba
Il cielo blu
risplende come arco del tempio
del Buddha Amithaba
le colonne di marmo bianco
della luce della Luna crescente.
Risplendono fulgide
come i pini nella sera.
Una pioggia miracolosa di stelle
cade sul paradiso Sukhavati
e io vedo il Buddha Amithaba
ma non c'è,c'è solo la sua veste risplendente
Io chiedo dov'è il Buddha Amihaba?
Una voce mi risponde:
Là dove è il sè,lì c'è il Buddha Amithaba.
Nam butsu,Amida butsu.
risplende come arco del tempio
del Buddha Amithaba
le colonne di marmo bianco
della luce della Luna crescente.
Risplendono fulgide
come i pini nella sera.
Una pioggia miracolosa di stelle
cade sul paradiso Sukhavati
e io vedo il Buddha Amithaba
ma non c'è,c'è solo la sua veste risplendente
Io chiedo dov'è il Buddha Amihaba?
Una voce mi risponde:
Là dove è il sè,lì c'è il Buddha Amithaba.
Nam butsu,Amida butsu.
martedì 13 novembre 2018
Il paradiso dell'occidente
Il sole rosso del tramonto
prende le nubi come candida lana
ed intarsia nel vestito del Buddha d'Occidente
veli e brocccati d'oro con i suoi raggi.
Le montagne civettuole e invidiose
bruciano d'invidia rossa
e tingono di porpora il cielo,
scoprono le spalle bianche di candida neve
altere e sprezzanti nel gelo
e soffiano il vento per mandare
lontano la preziosa veste del cielo.
Ma il vento spazza le foglie rosse
degli alberi
e il sole ritrova la sua gloria
in una splendida pioggia di rubini
che scintillanti rossi nel vento
sono una promessa,il paradiso
d'Occidente del Buddha Amithaba.
prende le nubi come candida lana
ed intarsia nel vestito del Buddha d'Occidente
veli e brocccati d'oro con i suoi raggi.
Le montagne civettuole e invidiose
bruciano d'invidia rossa
e tingono di porpora il cielo,
scoprono le spalle bianche di candida neve
altere e sprezzanti nel gelo
e soffiano il vento per mandare
lontano la preziosa veste del cielo.
Ma il vento spazza le foglie rosse
degli alberi
e il sole ritrova la sua gloria
in una splendida pioggia di rubini
che scintillanti rossi nel vento
sono una promessa,il paradiso
d'Occidente del Buddha Amithaba.
domenica 11 novembre 2018
Amithaba
Brilla di luce propria
rubino
al sole del tramonto
Amithaba
Buddha perfetto imperturbabile
samsara,corrente elettrica statica
nirvana,corrente elettrica dinamica
atomi elettroni
fluttuano nel vuoto,
mille soli splendono
e lo spazio rimane nero
è questa la chiara luce di Amithaba,
nella luce io voglio disperdermi
essere un fotone
della chiara luce di Amithaba.
rubino
al sole del tramonto
Amithaba
Buddha perfetto imperturbabile
samsara,corrente elettrica statica
nirvana,corrente elettrica dinamica
atomi elettroni
fluttuano nel vuoto,
mille soli splendono
e lo spazio rimane nero
è questa la chiara luce di Amithaba,
nella luce io voglio disperdermi
essere un fotone
della chiara luce di Amithaba.
Aton
Oceano di luce
ho sempre desiderato
nel profondo del mio cuore
ma esso è una rosa sfiorita
sotto la nebbia della quotidianità
e l'incessante pioggia di lacrime.
Sopra le nuvole risplende Aton.
ho sempre desiderato
nel profondo del mio cuore
ma esso è una rosa sfiorita
sotto la nebbia della quotidianità
e l'incessante pioggia di lacrime.
Sopra le nuvole risplende Aton.
venerdì 9 novembre 2018
Il diamante
Purezza,purezza,purezza
è questa l'essenza del dharma,
il carbone e il diamante
hanno la stessa composizione chimica,
ma il diamante ha fatto ordine in sè stesso
e ora brilla di luce pura
la luce del dharma
è questa l'essenza del dharma,
il carbone e il diamante
hanno la stessa composizione chimica,
ma il diamante ha fatto ordine in sè stesso
e ora brilla di luce pura
la luce del dharma
Nirvana
Fra le nevi
la ruota del dharma ho girato
un fulmine dal cielo sereno
è caduto
l' anello d'oro,
si è spezzato
al mio dito,
l'io, il sè è rotto
eppure la mia mano è intatta
il mio corpo è sempre uguale
l'universo non è cambiato?
E' forse questo che intendevano
per unità di samsara e nirvana?
Ora posso gioire
in libertà in maniera infinita
perchè
il vaso di creta
si è spezzato per azione del vajra,
poca acqua sporca è nulla
ora c'è posto per l'oceano,
nelle onde del nirvana
mi sono fuso.
Sono più leggero di una piuma
anzi sono il vento
e l'intero universo
così pieno di sofferenze
è una piuma al vento del dharma.
Possano tutti gli esseri senzienti
liberarsi dalle catene dell'ego.
OM MANI PADME HUM.
la ruota del dharma ho girato
un fulmine dal cielo sereno
è caduto
l' anello d'oro,
si è spezzato
al mio dito,
l'io, il sè è rotto
eppure la mia mano è intatta
il mio corpo è sempre uguale
l'universo non è cambiato?
E' forse questo che intendevano
per unità di samsara e nirvana?
Ora posso gioire
in libertà in maniera infinita
perchè
il vaso di creta
si è spezzato per azione del vajra,
poca acqua sporca è nulla
ora c'è posto per l'oceano,
nelle onde del nirvana
mi sono fuso.
Sono più leggero di una piuma
anzi sono il vento
e l'intero universo
così pieno di sofferenze
è una piuma al vento del dharma.
Possano tutti gli esseri senzienti
liberarsi dalle catene dell'ego.
OM MANI PADME HUM.
Rimembranze d'estate
Nell'imbrunire limaccioso
un varco si apre fra le nubi,
dopo lunghe giornate grigie,
lo fa sempre se tu lo noti
è il buddha dell'occidente (Amithaba)
che compie il suo ultimo saluto al giorno.
Così la luce incerta del crepuscolo
si apre per un attimo al blu profondo della sera
e respira lenta,la sera d'autunno,
affaticata come una vecchia
un tenue ricordo del sospiro
profondo e intenso degli amanti
che fu il cielo di lapislazzuli
delle sere d'estate
quando erano ancora occhi di una ragazza
che ti osservano profondi,
alla luce della Luna
che ti osserva timida e schiva.
Biondi erano i suoi capelli di grano,
ora son stoppie morte e capelli umidi
e grigi di strega.
Quieti occhieggiano mille alberi rossi
e li fissano:
due soffioni guardano in alto
il cielo pensoso
all'ultimo raggio di luce
attoniti,si chiedono cosa ne sarà del loro destino
prima di essere dispersi
nel vento buio della notte.
Shambala
Gli alti palazzi di Shambala
sono più alti dei picchi dell'Himalaya
che biancheggiano sovrani
all'orizzonte degli ultimi belvedere.
La neve si inerpica
fresca e raggiante
sulle vetrate, come un'intarsio,
una trina finemente lavorata,
un enorme mandala di ghiaccio
che ha per centro il cielo azzurro
acceso d'oro puro
dal sole del più alto cielo.
Gli alti palazzi di Shambala
sono di marmo rosa come l'alba sulle nevi,
e di vetrate di cristallo,
trasparente come il vuoto supremo.
Le finestre sono di lapislazzuli blu a est
come gli occhi di Aksobhya,
che domina a oriente,
di ambra gialla a sud
come gli occhi Ratnasambhava
che domina il meridione,
di rubino rosso a ovest,
come gli occhi di Amitabha,
che domina a occidente,
di smeraldo a nord
come gli occhi di Amogasiddhi
che domina il settentrione.
Al vento del Tibet
ondeggiano quiete fra le guglie
enormi sciarpe bianche di seta,
ad accogliere gli Dei e i Buddha del cielo
affinchè entrino benaccolti.
Il sole ricama con i suoi raggi
il luccicchio dell'oro dove
le statue e i vessilli
richiamano i buddha
per andare a dimorarvi fra gli uomini.
Gli abitanti di Shambala
si svegliano nell'alba rosa dei picchi dell'Himalaya
alla dolce pioggia di petali di fiori blu
soffiati da Akhsobya per meditare e pregare
e vanno a dormire
alla dolce pioggia di petali rossi
alla luce rossa del tramonto
soffiati da Amitabha
per andare a dormire.
Bruciano incensi che si innalzano
per migliaia di cubiti
per unirsi
al nirvana ineffabile,
bianco, stupendo, puro
infinita luce,infinita purezza,
fra le nevi di Shambala.
OM MANI PADME HUM.
sono più alti dei picchi dell'Himalaya
che biancheggiano sovrani
all'orizzonte degli ultimi belvedere.
La neve si inerpica
fresca e raggiante
sulle vetrate, come un'intarsio,
una trina finemente lavorata,
un enorme mandala di ghiaccio
che ha per centro il cielo azzurro
acceso d'oro puro
dal sole del più alto cielo.
Gli alti palazzi di Shambala
sono di marmo rosa come l'alba sulle nevi,
e di vetrate di cristallo,
trasparente come il vuoto supremo.
Le finestre sono di lapislazzuli blu a est
come gli occhi di Aksobhya,
che domina a oriente,
di ambra gialla a sud
come gli occhi Ratnasambhava
che domina il meridione,
di rubino rosso a ovest,
come gli occhi di Amitabha,
che domina a occidente,
di smeraldo a nord
come gli occhi di Amogasiddhi
che domina il settentrione.
Al vento del Tibet
ondeggiano quiete fra le guglie
enormi sciarpe bianche di seta,
ad accogliere gli Dei e i Buddha del cielo
affinchè entrino benaccolti.
Il sole ricama con i suoi raggi
il luccicchio dell'oro dove
le statue e i vessilli
richiamano i buddha
per andare a dimorarvi fra gli uomini.
Gli abitanti di Shambala
si svegliano nell'alba rosa dei picchi dell'Himalaya
alla dolce pioggia di petali di fiori blu
soffiati da Akhsobya per meditare e pregare
e vanno a dormire
alla dolce pioggia di petali rossi
alla luce rossa del tramonto
soffiati da Amitabha
per andare a dormire.
Bruciano incensi che si innalzano
per migliaia di cubiti
per unirsi
al nirvana ineffabile,
bianco, stupendo, puro
infinita luce,infinita purezza,
fra le nevi di Shambala.
OM MANI PADME HUM.
lunedì 29 ottobre 2018
Alba
Fra le colonne
dei picchi di marmo rosato
entra il sole
nel tempio del giorno
stende la sua mano,
il suo raggio d'oro
avvolto nelle fasce
d'umida nebbia
fra i verdi campi
e già li dissipa,
con le mani dorate dell'alba.
Le nuvole sono arpe silenziose
le cui corde dorate
sono i raggi del sole,
le suonano gli uccelli
quando le punte degli alberi
toccano il celeste strumento.
dei picchi di marmo rosato
entra il sole
nel tempio del giorno
stende la sua mano,
il suo raggio d'oro
avvolto nelle fasce
d'umida nebbia
fra i verdi campi
e già li dissipa,
con le mani dorate dell'alba.
Le nuvole sono arpe silenziose
le cui corde dorate
sono i raggi del sole,
le suonano gli uccelli
quando le punte degli alberi
toccano il celeste strumento.
Sono la pioggia
Sono la pioggia
busso sui tetti delle case
ma nessuno vuole aprirmi
per donarmi un pò del suo calore.
I fari delle auto
scintillano nella mia monotonia.
Sono la pioggia
fredda,
sono il passato,
nel buio mi perdo
illuminata debolmente
dalla luce della finestra
della tua quotidianità.
Sono la pioggia
di me traboccano solo i tombini.
Sono la pioggia,
i tacchi alti delle puttane
sulle pozzanghere
significa che nemmeno
le prostitute vogliono bagnarsi di me.
Sono la pioggia
di me traboccano solo i tombini.
Sono la pioggia,
i tacchi alti delle puttane
sulle pozzanghere
significa che nemmeno
le prostitute vogliono bagnarsi di me.
Sono la pioggia
fredda,
ma mi fondo a milioni di gocce
crisalidi di ricordi simili a me.
giovedì 25 ottobre 2018
domenica 21 ottobre 2018
Primavera
Voglia segreta di primavera
gioia che erompe dal cuore,
lanceremo fiori
alle nozze del cielo e della terra,
segreta beatitudine
sboccia
sotto una primula viola.
Ti donerò un anello
oro del sole
e smeraldo dei campi,
alle nozze del cielo e della terra.
gioia che erompe dal cuore,
lanceremo fiori
alle nozze del cielo e della terra,
segreta beatitudine
sboccia
sotto una primula viola.
Ti donerò un anello
oro del sole
e smeraldo dei campi,
alle nozze del cielo e della terra.
domenica 14 ottobre 2018
Il lago dei pesci azzurri
Ho pescato
nel laghetto dei pesci azzurri
un pensiero.
Cantavano gli usignoli
alla luce dorata dell'alba.
Ho sentito
gli astri che scorrevano silenziosi.
Ho sentito
il brivido del vento d'autunno.
Nel lago nero della notte
ho pescato la luna.
giovedì 4 ottobre 2018
Crepuscolo d'autunno
Come foglia gialla d'autunno
mi accartoccio al vento della notte
alla luce della luna calante,
come foglia gialla
brucio come falò d'autunno
alto, puro, effimero;
una tenue foschia
è tutto quel che rimane.
Al languire del crepuscolo
sanguinano rivi umidi
sotto i muri diroccati
al limitare della terra di Mabon.
Bianche ossa
riposano sotto pietre arcane.
La sera umida
è un cadavere putrescente.
mi accartoccio al vento della notte
alla luce della luna calante,
come foglia gialla
brucio come falò d'autunno
alto, puro, effimero;
una tenue foschia
è tutto quel che rimane.
Al languire del crepuscolo
sanguinano rivi umidi
sotto i muri diroccati
al limitare della terra di Mabon.
Bianche ossa
riposano sotto pietre arcane.
La sera umida
è un cadavere putrescente.
sabato 22 settembre 2018
Il sole del mezzogiorno
Come è tenue e incerta
la luce del mattino,
fra nebbie
il maglio del sole
lentamente lavora
il cielo
come una lamina d'oro.
Silenzioso
nella sua fornace di rubino
potente
ha pietà dei fiori
che gemono solitari,
e nell'istante del mezzogiorno
si asside sul suo trono.
Ora tutto prende colore
le rose rosse
dopo aver punto
l'aria fredda
con le loro spine
rilucono e sanguinano
vermiglie,piene di vita
non più esangui.
Dodici rintocchi
e il mondo si trasforma.
Ora le foglie ondeggiano
e respirano
nei vasti spazi
azzurri
il sole nel mezzogiorno
ha preso il potere
e dal suo cocchio d'oro
porta per mano i fiori
le silve,e i viventi
ai campi elisi sognanti
del meriggio d'autunno.
la luce del mattino,
fra nebbie
il maglio del sole
lentamente lavora
il cielo
come una lamina d'oro.
Silenzioso
nella sua fornace di rubino
potente
ha pietà dei fiori
che gemono solitari,
e nell'istante del mezzogiorno
si asside sul suo trono.
Ora tutto prende colore
le rose rosse
dopo aver punto
l'aria fredda
con le loro spine
rilucono e sanguinano
vermiglie,piene di vita
non più esangui.
Dodici rintocchi
e il mondo si trasforma.
Ora le foglie ondeggiano
e respirano
nei vasti spazi
azzurri
il sole nel mezzogiorno
ha preso il potere
e dal suo cocchio d'oro
porta per mano i fiori
le silve,e i viventi
ai campi elisi sognanti
del meriggio d'autunno.
venerdì 21 settembre 2018
Il santuario
Il pomeriggio d'autunno
è un'esplosione d'oro:
riluce il sole, pietra arcana
fra tenui nembi,
il cielo è sciolto
azzurro,bianco e rosa,
sembra cera sciolta
tenue come una pittura a olio.
Immobile è il tempo
nel santuario
di pietra fredda.
Le statue sbirciano
l'ultima luce
dai pannelli policromi.
Rintoccano le campane
a disgelare l'attimo:
dalla valle scura
di ebano nero
finalmente le ombre
si allungano
fino all'oscurità
della notte.
Invano il sole
intona un canto
che parla di oro rubino
e perla rosa
a occidente.
Ora è il tempo dell'ombra.
Sola rimane una candela
al fondo della chiesa.
è un'esplosione d'oro:
riluce il sole, pietra arcana
fra tenui nembi,
il cielo è sciolto
azzurro,bianco e rosa,
sembra cera sciolta
tenue come una pittura a olio.
Immobile è il tempo
nel santuario
di pietra fredda.
Le statue sbirciano
l'ultima luce
dai pannelli policromi.
Rintoccano le campane
a disgelare l'attimo:
dalla valle scura
di ebano nero
finalmente le ombre
si allungano
fino all'oscurità
della notte.
Invano il sole
intona un canto
che parla di oro rubino
e perla rosa
a occidente.
Ora è il tempo dell'ombra.
Sola rimane una candela
al fondo della chiesa.
martedì 18 settembre 2018
La Luna di Settembre
La Luna di Settembre
La luna dI SETTEMBRE
occhieggia,timida e spaventata
nei tiepidi azzurri spazi
nel cielo vasto e sonnacchioso.
Ma il crepuscolo
grigio
ghermisce la terra
con artigli di nebbia e ombra.
Un altare di erba verde
sono i prati.
I figli di Oberon
tendono le loro foglie
a buttarle in sacrificio
silenziose nel vento.
Pronto è il pugnale
di rovo,
sanguinano
le verdi colline,
mosto rosso profumato.
La luna dI SETTEMBRE
occhieggia,timida e spaventata
nei tiepidi azzurri spazi
nel cielo vasto e sonnacchioso.
Ma il crepuscolo
grigio
ghermisce la terra
con artigli di nebbia e ombra.
Un altare di erba verde
sono i prati.
I figli di Oberon
tendono le loro foglie
a buttarle in sacrificio
silenziose nel vento.
Pronto è il pugnale
di rovo,
sanguinano
le verdi colline,
mosto rosso profumato.
domenica 16 settembre 2018
Brindiamo all'autunno!
Il latrato di un cane
ghermito dalla sera
è un triste presagio?
Per tutti,ma non per noi
Ma noi uniamoci
agli dei dell'oscurità
innalziamo
calici di acqua fresca
e rovesciamoli
sulle case dormienti,
e brindiamo:
alla notte nostra sovrana!
ai soli morenti
che indorano i boschi!
alle querce silenziose e umide
dove cresce il vischio
caro a Giove
e ai nostri padri druidi!
Al fumo che si innalza
quieto
sotto una pentola che ribolle
abbandonata...
Concerto di vento
sonata di foglie d'oro!
Ai crepuscoli grigi
e incerti
dove l'anima vaga
oltre lo specchio
e alle albe
vestite a nozze di morte
con un delicato vestito
di nebbia.
Alla nebbia quieta
che arriva in punta di piedi
e si innalza
sui palazzi di Torino
sotto i demoni
di pietra ghignanti!
E alle stelle del cielo lavato
dalla pioggia!
Alla notte nostra sovrana!
mercoledì 12 settembre 2018
Cthulu
Cthulhu,
urlo primordiale
sole che esplode
stelle che si perdono
nell'oscura caverna
del cielo
Cthulhu
unico occhio cieco
di verde smeraldo di Caldea
che tutto vede
tramite i sogni dei viventi.
Fulmini che si rincorrono
turbine di vento nel deserto,
silenzioso,
se lo segui
ti conduce alla città perduta:
Irem dalle mille colonne
di marmo bianco
scintilla
mentre dal pertugio
che conduce all'abisso
i Grandi Antichi
sognano la congiunzione
di stelle
che risveglierà Cthulu.
urlo primordiale
sole che esplode
stelle che si perdono
nell'oscura caverna
del cielo
Cthulhu
unico occhio cieco
di verde smeraldo di Caldea
che tutto vede
tramite i sogni dei viventi.
Fulmini che si rincorrono
turbine di vento nel deserto,
silenzioso,
se lo segui
ti conduce alla città perduta:
Irem dalle mille colonne
di marmo bianco
scintilla
mentre dal pertugio
che conduce all'abisso
i Grandi Antichi
sognano la congiunzione
di stelle
che risveglierà Cthulu.
domenica 9 settembre 2018
La ragazza del fiume
Era appassionata di aghi
e tramite aghi compiva i suoi sacrifici.
Si nascondeva sotto il ponte della Moscova,
la chiamavano
la ragazza del fiume,
perchè aveva sempre i piedi bagnati.
Quattro aghi dietro a un fantoccio
e milioni di persone morivano,
ma c'è del vero che non sono
mai morti,
c'è molto più nel fantoccio
che in milioni di uomini.
Ora quei fantocci sono ancora lì,
I Romanoff erano statuette di porcellana
sul suo camino scuro,vuoto e spento.
Fantoccio è anche il grande popolo
vincitore da occidente
che lei volle personalmente
perchè disperdesse di lei ogni ricordo.
La cercava la banda dei quattro
sotto il ponte della Moscova,
quattro è il numero di aghi
che serve a uccidere un'essere umano
da una mano sapiente
che sappia dove metterli.
Vestita di bianco
l'acqua le scorreva dietro
i lunghi capelli neri e la schiena
senza mai tornare indietro.
Lavorava in una sartoria
dietro una pesante vetrina
il destino scorre angusto e preciso
come il filo che procede
nella cruna d'un'ago.
Si dice che il re
così abbia ucciso la regina,
per punirla perchè trascorreva
troppo tempo nei mari del Sud.
Tra Ceylon e Giava
un'anima triste
mi ha sussurrato
il segreto della ragazza del fiume.
e tramite aghi compiva i suoi sacrifici.
Si nascondeva sotto il ponte della Moscova,
la chiamavano
la ragazza del fiume,
perchè aveva sempre i piedi bagnati.
Quattro aghi dietro a un fantoccio
e milioni di persone morivano,
ma c'è del vero che non sono
mai morti,
c'è molto più nel fantoccio
che in milioni di uomini.
Ora quei fantocci sono ancora lì,
I Romanoff erano statuette di porcellana
sul suo camino scuro,vuoto e spento.
Fantoccio è anche il grande popolo
vincitore da occidente
che lei volle personalmente
perchè disperdesse di lei ogni ricordo.
La cercava la banda dei quattro
sotto il ponte della Moscova,
quattro è il numero di aghi
che serve a uccidere un'essere umano
da una mano sapiente
che sappia dove metterli.
Vestita di bianco
l'acqua le scorreva dietro
i lunghi capelli neri e la schiena
senza mai tornare indietro.
Lavorava in una sartoria
dietro una pesante vetrina
il destino scorre angusto e preciso
come il filo che procede
nella cruna d'un'ago.
Si dice che il re
così abbia ucciso la regina,
per punirla perchè trascorreva
troppo tempo nei mari del Sud.
Tra Ceylon e Giava
un'anima triste
mi ha sussurrato
il segreto della ragazza del fiume.
martedì 4 settembre 2018
Giardino di Eris
Nel giardino di Eris
i fiori rossi
sono scossi dalla rabbia
al vento della notte.
Dalla terra
l'erba stritola
il ghiaccio
nelle sue mani.
Alla luce tenue
della luna nuova
si aggirano
spettri
bisognosi del sangue
che cade da sacrifici blasfemi.
Con il coltello
tagli un nuovo sentiero
di perdizione
nelle linee della tua mano.
i fiori rossi
sono scossi dalla rabbia
al vento della notte.
Dalla terra
l'erba stritola
il ghiaccio
nelle sue mani.
Alla luce tenue
della luna nuova
si aggirano
spettri
bisognosi del sangue
che cade da sacrifici blasfemi.
Con il coltello
tagli un nuovo sentiero
di perdizione
nelle linee della tua mano.
Il giardino dell'autunno
Mentre il sole
intona un coro solenne d'addio,
dietro le montagne,
le foglie gialle,
ancelle
ricoprono
il corpo nudo
della loro signora:
una rosa rossa sfiorita
vecchia fascinosa signora
del giardino d'autunno,
per proteggerla dal vento fresco
della sera.
In anticipo
dopo mesi di solenne puntualità
le campane
suonano l'ora.
intona un coro solenne d'addio,
dietro le montagne,
le foglie gialle,
ancelle
ricoprono
il corpo nudo
della loro signora:
una rosa rossa sfiorita
vecchia fascinosa signora
del giardino d'autunno,
per proteggerla dal vento fresco
della sera.
In anticipo
dopo mesi di solenne puntualità
le campane
suonano l'ora.
martedì 28 agosto 2018
L'albero del bene e del male,onda e particella,flusso e ipostasi del flusso
Se dovessi scrivere qual è il più grande complesso dell'umanità,risponderei il ''complesso del bene e del male'',questo complesso prende forma e ci perseguita dagli albori,dalla genesi del mondo e dell'uomo.
Il merito e demerito dell'ebraismo è quello di avere indicato nel genesi l'origine di tutto nella caduta consistita nel mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male,ma nell'aver ignorato questo dato fondamentale per impastoiare l'uomo e persino Dio in questa falsa visione.
La differenza tra l'albero della vita e quella dell'albero del bene e del male è semplice: per il primo l'universo è un flusso dove ad ogni azione corrisponde una reazione,per il secondo l'azione e la reazione che appartengono all'universo sono ipostatizzate e congelate in due principi opposti come se l'universo fosse scisso.
Essere nella vita significa seguire il flusso e partecipare delle azioni e delle reazioni,essere nel bene e nel male significa non capire più niente,perchè l'universo è un flusso ed è sbagliato dividerlo.
Questa divisione mi ricorda molto il dualismo ''onda-particella'' che si riscontra nella fisica,la luce è un flusso,la materia è un'onda (sequenza di moto in una direzione,e in quella opposta) tuttavia se ''osservata'' ,''decade'' (mai termine fisico fu più azzeccato) in una posizione statica,particella e antiparticella.
TUTTO CIO' HA UNA SPIEGAZIONE:IL PROCESSO DELL'OSSERVAZIONE CI PONE AL DI FUORI DEL FLUSSO E CONGELA LA MATERIA COME SE FOSSE COSA ALTRA RISPETTO A NOI.
Ma questo flusso siamo noi,se ne usciamo si oggettiva.
Tuttavia sospetto che la conoscenza del bene e del male non sia tout court un errore,ma che alla fin fine sia stata permessa.
Io credo che ipostatizzare qualsiasi cosa,comporta l'ipostasi del proprio eguale e contrario.
L'universo che abbiamo di fronte non ci dice cosa siamo,ma cosa NON SIAMO,è una sorta di specchio.
In particolare ho avuto questa ''illuminazione'' delle anime specchio,ovvero noi abbiamo un'anima opposta alla nostra che ''permette la nostra esistenza'' come l'antiparticella permette l'esistenza della particella.
Attraverso l'anima opposta noi possiamo conoscere ''noi stessi''.
Ma questa conoscenza è effimera perchè noi non esistiamo come essere ma come divenire.
Il merito e demerito dell'ebraismo è quello di avere indicato nel genesi l'origine di tutto nella caduta consistita nel mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male,ma nell'aver ignorato questo dato fondamentale per impastoiare l'uomo e persino Dio in questa falsa visione.
La differenza tra l'albero della vita e quella dell'albero del bene e del male è semplice: per il primo l'universo è un flusso dove ad ogni azione corrisponde una reazione,per il secondo l'azione e la reazione che appartengono all'universo sono ipostatizzate e congelate in due principi opposti come se l'universo fosse scisso.
Essere nella vita significa seguire il flusso e partecipare delle azioni e delle reazioni,essere nel bene e nel male significa non capire più niente,perchè l'universo è un flusso ed è sbagliato dividerlo.
Questa divisione mi ricorda molto il dualismo ''onda-particella'' che si riscontra nella fisica,la luce è un flusso,la materia è un'onda (sequenza di moto in una direzione,e in quella opposta) tuttavia se ''osservata'' ,''decade'' (mai termine fisico fu più azzeccato) in una posizione statica,particella e antiparticella.
TUTTO CIO' HA UNA SPIEGAZIONE:IL PROCESSO DELL'OSSERVAZIONE CI PONE AL DI FUORI DEL FLUSSO E CONGELA LA MATERIA COME SE FOSSE COSA ALTRA RISPETTO A NOI.
Ma questo flusso siamo noi,se ne usciamo si oggettiva.
Tuttavia sospetto che la conoscenza del bene e del male non sia tout court un errore,ma che alla fin fine sia stata permessa.
Io credo che ipostatizzare qualsiasi cosa,comporta l'ipostasi del proprio eguale e contrario.
L'universo che abbiamo di fronte non ci dice cosa siamo,ma cosa NON SIAMO,è una sorta di specchio.
In particolare ho avuto questa ''illuminazione'' delle anime specchio,ovvero noi abbiamo un'anima opposta alla nostra che ''permette la nostra esistenza'' come l'antiparticella permette l'esistenza della particella.
Attraverso l'anima opposta noi possiamo conoscere ''noi stessi''.
Ma questa conoscenza è effimera perchè noi non esistiamo come essere ma come divenire.
lunedì 27 agosto 2018
La calpestante
Hai calpestato il serpente
hai calpestato la luce
Luciferus sapiens est
ora l'universo si è fatto tenebra
notte lavata
dal vento dell'autunno.
Comandi la terra,
luna pallida
dal diadema di stelle
regina scalza
hai sedotto il creatore
e Lucifero ti odia
egli è molto geloso
e attenta al tuo calcagno,
ne sento il fetore
nella luce verde
dei mille grattacieli
che attentano
alla santità del cielo,
per offuscare
la tua cattedrale di ebano
o regina della notte.
hai calpestato la luce
Luciferus sapiens est
ora l'universo si è fatto tenebra
notte lavata
dal vento dell'autunno.
Comandi la terra,
luna pallida
dal diadema di stelle
regina scalza
hai sedotto il creatore
e Lucifero ti odia
egli è molto geloso
e attenta al tuo calcagno,
ne sento il fetore
nella luce verde
dei mille grattacieli
che attentano
alla santità del cielo,
per offuscare
la tua cattedrale di ebano
o regina della notte.
Là ci saranno i giardini
Là ci saranno i giardini,
croce di Ankh dal sole
illumina i loti azzurri del Nilo,
o madame Salomè
che tagli la testa dei giusti,
innaffi di sangue i giardini del sole,
Aton si inebria di incenso
delle nostre preghiere
incessanti
per entrare nel giardino,
no non entreremo
o l'ebbrezza finirà.
croce di Ankh dal sole
illumina i loti azzurri del Nilo,
o madame Salomè
che tagli la testa dei giusti,
innaffi di sangue i giardini del sole,
Aton si inebria di incenso
delle nostre preghiere
incessanti
per entrare nel giardino,
no non entreremo
o l'ebbrezza finirà.
martedì 21 agosto 2018
Fumo
Danzano
opache
grigie ninfe
alla sorgente dell'attimo,
una sigaretta
è il caleidoscopio
delle figlie della sera,
oscure forme,
capelli dell'autunno
chiome di ricordi
vascelli di amori passati
effimeri,
occhio languido
del signore del caos
più sottile della seta
è il vestito della morte
che esce dalla tua bocca.
Salgono e ribollono
viscere di spettri,
danza del signore
delle crepe dei muri
chiudi gli occhi
in una nuvola di fumo
e lo vedrai.
Il vento suo fratello
lo porta per mano
fino alla volta di alabastro
blu
l'iride della sera
il cielo immenso
spalancato occhio dell'eternità.
opache
grigie ninfe
alla sorgente dell'attimo,
una sigaretta
è il caleidoscopio
delle figlie della sera,
oscure forme,
capelli dell'autunno
chiome di ricordi
vascelli di amori passati
effimeri,
occhio languido
del signore del caos
più sottile della seta
è il vestito della morte
che esce dalla tua bocca.
Salgono e ribollono
viscere di spettri,
danza del signore
delle crepe dei muri
chiudi gli occhi
in una nuvola di fumo
e lo vedrai.
Il vento suo fratello
lo porta per mano
fino alla volta di alabastro
blu
l'iride della sera
il cielo immenso
spalancato occhio dell'eternità.
sabato 11 agosto 2018
Mattino
Bussa il sole del mattino
alle nostre finestre
una viola sul davanzale
gli apre
e con il suo effluvio
accompagna i raggi dorati
pigramente a sdraiarsi
su morbide lenzuola.
Ondeggia lentamente
distesa la biancheria,
appesa ai balconi
sventola un libro nell'azzurro
dove e' scritta
questa poesia
alle nostre finestre
una viola sul davanzale
gli apre
e con il suo effluvio
accompagna i raggi dorati
pigramente a sdraiarsi
su morbide lenzuola.
Ondeggia lentamente
distesa la biancheria,
appesa ai balconi
sventola un libro nell'azzurro
dove e' scritta
questa poesia
lunedì 16 luglio 2018
Sogno di una notte di mezza eternità
Le foglie alitano in silenzio,
uno zefiro al limitar del bosco.
Hanno cantato una canzone d'oro
per tutto il giorno
e nel rubino sacro
sanguinava il sole sulle nubi
nel cielo rosso
all'avanzare del vespero.
Sulla palude i morti sospirano
e sognano
di una terra al di là del mare
dove i verdi giorni
torneranno in vita.
Sognano nelle chiese
negli affreschi
e sulle foto,
ma il dolce sonno
ai piedi dell'altare di Plutone
non viene destato
nemmeno dall'arpa dorata
le cui corde
sono i raggi del sole
sapientemente suonata
dalla mano di Apollo.
E' notte quieta
e li veglia la Luna
una rosa bianca
sboccia al limitar del mare
tra il nitore delle onde
rinfrescate d'argento
dalla luce lunare.
Sogna,sogna
insieme a loro
il paradiso
oltre le onde infinite
dove il sole su verdi prati
sorge ad occidente.
uno zefiro al limitar del bosco.
Hanno cantato una canzone d'oro
per tutto il giorno
e nel rubino sacro
sanguinava il sole sulle nubi
nel cielo rosso
all'avanzare del vespero.
Sulla palude i morti sospirano
e sognano
di una terra al di là del mare
dove i verdi giorni
torneranno in vita.
Sognano nelle chiese
negli affreschi
e sulle foto,
ma il dolce sonno
ai piedi dell'altare di Plutone
non viene destato
nemmeno dall'arpa dorata
le cui corde
sono i raggi del sole
sapientemente suonata
dalla mano di Apollo.
E' notte quieta
e li veglia la Luna
una rosa bianca
sboccia al limitar del mare
tra il nitore delle onde
rinfrescate d'argento
dalla luce lunare.
Sogna,sogna
insieme a loro
il paradiso
oltre le onde infinite
dove il sole su verdi prati
sorge ad occidente.
sabato 30 giugno 2018
Eterno abisso
Eterno
come il rumore del mare,
eterno
come il dolore
oceano di milioni di lacrime,
eterno
come le onde ,
vite giovani
che si infrangono
sugli scogli della vita
e poi ancora altre vite...
E fra i mille spruzzi
di amara salsedine
pure mi giunge
l'inaspettata beatitudine della sera
quando il rumore delle acque
sarà tutt'uno
con la volta nera della notte,
e un vento che viene
da non so dove
mi farà sentire vivo
solo
con gli abissi
del mare
di me stesso
laddove non c'è onda
ma solo pace eterna e silenzio.
come il rumore del mare,
eterno
come il dolore
oceano di milioni di lacrime,
eterno
come le onde ,
vite giovani
che si infrangono
sugli scogli della vita
e poi ancora altre vite...
E fra i mille spruzzi
di amara salsedine
pure mi giunge
l'inaspettata beatitudine della sera
quando il rumore delle acque
sarà tutt'uno
con la volta nera della notte,
e un vento che viene
da non so dove
mi farà sentire vivo
solo
con gli abissi
del mare
di me stesso
laddove non c'è onda
ma solo pace eterna e silenzio.
Tramonti metropolitani
Canta voce soave
piena densa
di nubi rosse
mentre angeli di metallo
toccano le corde
di alluminio
dei grattacieli lontani
lanciati nel cielo
a rincorrere l'azzurro
che riflettono nei vetri.
E' un estasi di metallo
mentre guido
il parabrezza
è un mare che sciaborda
delle luci dei lampioni.
I fari rossi
delle auto
ondeggiano lenti
ipnotici sulle curve
della superstrada
è una danza del ventre
di un'odalisca elettrica.
Capannoni silos ponti
grattacieli, fabbriche
scorrono veloci
e solo il sole è fermo
sul suo trono all'orizzonte.
piena densa
di nubi rosse
mentre angeli di metallo
toccano le corde
di alluminio
dei grattacieli lontani
lanciati nel cielo
a rincorrere l'azzurro
che riflettono nei vetri.
E' un estasi di metallo
mentre guido
il parabrezza
è un mare che sciaborda
delle luci dei lampioni.
I fari rossi
delle auto
ondeggiano lenti
ipnotici sulle curve
della superstrada
è una danza del ventre
di un'odalisca elettrica.
Capannoni silos ponti
grattacieli, fabbriche
scorrono veloci
e solo il sole è fermo
sul suo trono all'orizzonte.
sabato 16 giugno 2018
Gli angeli della notte
Camminano silenziosi
su metanodotti che entrano nei grattacieli
sospesi
a centinaia di metri dal suolo
gli occhi all'insù
a contemplare milioni di gocce di pioggia
milioni di cristalli di luce al neon,
e cieli eternamente grigi,
come il loro mantello.
Il vento non smette mai di soffiare
spazzando senza sosta la città,
mentre loro si avvicinano saltellando
per arrivare negli ospedali
o nei luoghi degli incidenti
per vedere le anime uscire
dai corpi accartocciati fra le lamiere,
mentre languono in attesa dei soccorsi.
Vengono a strappargli le anime
prima che sia troppo tardi
prima che un defibrillatore
dia l'energia della città
ai cuori di carne in attesa
del proprio destino.
E gli aerei continuano ad alzarsi
i barboni a dormire nelle fogne
e l'uomo senza volto a popolare i marciapiedi.
No non è difficile per loro
sgusciare via indisturbati
dopo aver pasteggiato
degli umani sensi
delle luci confuse
delle preghiere a un cielo vuoto,
degli amori lontani
è questo ciò che rimane di un'anima di oggi,
sono prede scarne.
Un giorno verranno,
verranno per te.
Se almeno rialzaste torri a un dio morto
come i mazdei
le torri del silenzio
le vostre anime sarebbero
di nuovo al sicuro
i corvi si ciberebbero di nuovo
dei vostri occhi
rubando le vostre anime
agli angeli della notte.
su metanodotti che entrano nei grattacieli
sospesi
a centinaia di metri dal suolo
gli occhi all'insù
a contemplare milioni di gocce di pioggia
milioni di cristalli di luce al neon,
e cieli eternamente grigi,
come il loro mantello.
Il vento non smette mai di soffiare
spazzando senza sosta la città,
mentre loro si avvicinano saltellando
per arrivare negli ospedali
o nei luoghi degli incidenti
per vedere le anime uscire
dai corpi accartocciati fra le lamiere,
mentre languono in attesa dei soccorsi.
Vengono a strappargli le anime
prima che sia troppo tardi
prima che un defibrillatore
dia l'energia della città
ai cuori di carne in attesa
del proprio destino.
E gli aerei continuano ad alzarsi
i barboni a dormire nelle fogne
e l'uomo senza volto a popolare i marciapiedi.
No non è difficile per loro
sgusciare via indisturbati
dopo aver pasteggiato
degli umani sensi
delle luci confuse
delle preghiere a un cielo vuoto,
degli amori lontani
è questo ciò che rimane di un'anima di oggi,
sono prede scarne.
Un giorno verranno,
verranno per te.
Se almeno rialzaste torri a un dio morto
come i mazdei
le torri del silenzio
le vostre anime sarebbero
di nuovo al sicuro
i corvi si ciberebbero di nuovo
dei vostri occhi
rubando le vostre anime
agli angeli della notte.
giovedì 14 giugno 2018
Il Sabba
Ombre dei gatti
vi riunite
nei templi di marmo grigio
fra le fronde silvane
per celebrare un sabba di nebbia,
le grida delle streghe
sono assordanti come il silenzio
nel fitto delle selve.
E' il tempo dei trapassati
che volgono lo sguardo
allo specchio delle vite
già spente
la luna.
E' il tempo della mano del diavolo
ch soffia un pugno di cenere dell'inferno
perchè la caligine
si alzi sulle ali della volta del cielo
e sia notte.
giovedì 31 maggio 2018
Dal fondo dell'abisso
Stelle maligne
opache
silenti,
come occhi di serpenti,
sgusciate
dal nero utero della notte
per spiare le rovine
della mia città.
Mi nascondo
tra i blocchi di marmo
gigantiche ossa di morti.
Unica pace
la brezza notturna
è soffice anelito di fantasmi
ceri mai spenti,
ondeggiano,
mentre dal nero tuo cuore
o abisso,chiamato mondo,
sgorga il sangue nero della vita.
opache
silenti,
come occhi di serpenti,
sgusciate
dal nero utero della notte
per spiare le rovine
della mia città.
Mi nascondo
tra i blocchi di marmo
gigantiche ossa di morti.
Unica pace
la brezza notturna
è soffice anelito di fantasmi
ceri mai spenti,
ondeggiano,
mentre dal nero tuo cuore
o abisso,chiamato mondo,
sgorga il sangue nero della vita.
sabato 26 maggio 2018
Morte
Nudo vestito dell'anima
bianco
bianco come la morte
nero
nero come la pupilla
del tuo occhio
si allarga a dismisura
fino a ingoiare il mondo
poi si contrisce e piange
pioggia
da nuvole d'agosto
fra ceri spenti
da un temporale d'estate
alle 5 di un pomeriggio
è nata una rosa nera.
bianco
bianco come la morte
nero
nero come la pupilla
del tuo occhio
si allarga a dismisura
fino a ingoiare il mondo
poi si contrisce e piange
pioggia
da nuvole d'agosto
fra ceri spenti
da un temporale d'estate
alle 5 di un pomeriggio
è nata una rosa nera.
venerdì 25 maggio 2018
Il paradiso è qui
Sul tuo cuore
è scritto il suo nome
eppure le tue mani sono vuote
come il cielo sopra Shiraz.
Un calamo nero è la tua anima,
lascia che intinga la penna
e scriva.
Dovevi sorvegliare la chiave
ma ti sei addormentato
prima dell'alba.
Ora è caduta nel pozzo di Nimrod
riuscirai a guardare in faccia
l'angelo che lo sorveglia?
Nel palazzo del Re
mille stanze,si aprono a diecimila stanze
che si aprono a centomila.
Così è per gli universi
ma tu hai perduto la chiave,
e ora gemi ai piedi dell'angelo.
Se resisterai al suo sguardo
sarai di nuovo degno
di aprire tutte le porte della percezione.
E il paradiso è qui.
è scritto il suo nome
eppure le tue mani sono vuote
come il cielo sopra Shiraz.
Un calamo nero è la tua anima,
lascia che intinga la penna
e scriva.
Dovevi sorvegliare la chiave
ma ti sei addormentato
prima dell'alba.
Ora è caduta nel pozzo di Nimrod
riuscirai a guardare in faccia
l'angelo che lo sorveglia?
Nel palazzo del Re
mille stanze,si aprono a diecimila stanze
che si aprono a centomila.
Così è per gli universi
ma tu hai perduto la chiave,
e ora gemi ai piedi dell'angelo.
Se resisterai al suo sguardo
sarai di nuovo degno
di aprire tutte le porte della percezione.
E il paradiso è qui.
domenica 20 maggio 2018
Fiori nel vuoto
Ho lanciato i miei fiori nel vuoto
nel burrone sopra il mare
attendendo una pioggia di petali dal cielo.
Quanto sono stato stupido
ora rimango solo
ad attendere la mia sorte
sull'isola del destino,
tra mari burrascosi
e venti furiosi.
Se solo li avessi piantati
ne sarebbe nato un albero
e avrei avuto di che ripararmi.
nel burrone sopra il mare
attendendo una pioggia di petali dal cielo.
Quanto sono stato stupido
ora rimango solo
ad attendere la mia sorte
sull'isola del destino,
tra mari burrascosi
e venti furiosi.
Se solo li avessi piantati
ne sarebbe nato un albero
e avrei avuto di che ripararmi.
giovedì 17 maggio 2018
La notte
Vuota di passi è la notte
riecheggia il silenzio sotto la volta del cielo.
Brilla alta la Luna
mai nessun mortale osò alzare il suo velo.
Salgono le ombre dall'abisso a contemplare
il freddo miracoloso latte
che l'astro dispensa all'infinito nero mare.
riecheggia il silenzio sotto la volta del cielo.
Brilla alta la Luna
mai nessun mortale osò alzare il suo velo.
Salgono le ombre dall'abisso a contemplare
il freddo miracoloso latte
che l'astro dispensa all'infinito nero mare.
martedì 15 maggio 2018
La genesi nella gnosi ismailita
...e per questo motivo è definita il male radicale.(...)
Ma come ha avuto luogo la rottura?
Una trasgressione che costituisce il prologo della drammaturgia cosmica.
Dalla diade del primo e del secondo arcangelo,procede un terzo arcangelo,intelligenza e anima del mondo,procede un terzo arcangelo,chiamato Adam Ruhani,l'Adamo spirituale:l'angelo dell'umanità,demiurgo del nostro mondo.
La sua figura si presenta come ipostasi del neoplatonismo arabo-persiano,ma anche come caratterizzata in alcuni tratti dall'anthropos del manicheismo e della gnosi.Ancor più precisamente,il suo ruolo arriva a corrispondere a quello dell'angelo Zervan.Rammentiamo il dubbio di quest'angelo in Sharastani:''Se tutto l'universo non fosse nulla...''(Ibn Hazm parla di una crisi melanconica,di un cedimento!).
Istawhasha.Non tanto quindi un peccato di ''orgoglio'' quanto una vertigine di tristezza nell'abbandono e nella solitudine.
Ma quale universo potrebbe non essere nulla?Zervan era un angelo del Pleroma preesistente all'universo fisico.
Per l'appunto la gnosi ismailita precisa quanto messo in dubbio dalla debolezza dell'Angelo:l'anteriorità ontologica eterna dei due arcangeli mediatori dell'essere del terzo a partire dal principio.
Non è a loro uguale?Non li precede,addirittura?Non è forse il solo e il primo,origine di sè stesso?
Da ciò il suo rifiuto di riconoscere la loro precedenza,di ascoltare l'appello di attestare l'Unico (tawhid).
Il terzo angelo si ferma a se stesso:si immobilizza in uno stupore che lascia distendereuno scarto,una distanza,tra lui e il mondo dell'esistenzializzazione eterna da cui si trincera.(...)
Quando l'angelo si libera da questo stupore,si vede ''finito in ritardo'',superato (ta'akkhor,thakallof),caduto dietro di sè.(...)
Nella generazione del Cosmo vediamo realizzarsi quel pensiero,metafisicamente profondo,della distanza,della dimensione temporale che produce lo spazio.Secondo quanto esposto dal nostro teologo yemenita,il ritardo in cui gli stessi angeli si trascinano a causa della difficoltà del loro arcangelo,li mette in una situazione nella quale un triplice movimento mentale conferisce al loro essere una tridimensionalità atta a un'esistenza in un mondo denso e opaco,di natura materiale.
Ma come ha avuto luogo la rottura?
Una trasgressione che costituisce il prologo della drammaturgia cosmica.
Dalla diade del primo e del secondo arcangelo,procede un terzo arcangelo,intelligenza e anima del mondo,procede un terzo arcangelo,chiamato Adam Ruhani,l'Adamo spirituale:l'angelo dell'umanità,demiurgo del nostro mondo.
La sua figura si presenta come ipostasi del neoplatonismo arabo-persiano,ma anche come caratterizzata in alcuni tratti dall'anthropos del manicheismo e della gnosi.Ancor più precisamente,il suo ruolo arriva a corrispondere a quello dell'angelo Zervan.Rammentiamo il dubbio di quest'angelo in Sharastani:''Se tutto l'universo non fosse nulla...''(Ibn Hazm parla di una crisi melanconica,di un cedimento!).
Istawhasha.Non tanto quindi un peccato di ''orgoglio'' quanto una vertigine di tristezza nell'abbandono e nella solitudine.
Ma quale universo potrebbe non essere nulla?Zervan era un angelo del Pleroma preesistente all'universo fisico.
Per l'appunto la gnosi ismailita precisa quanto messo in dubbio dalla debolezza dell'Angelo:l'anteriorità ontologica eterna dei due arcangeli mediatori dell'essere del terzo a partire dal principio.
Non è a loro uguale?Non li precede,addirittura?Non è forse il solo e il primo,origine di sè stesso?
Da ciò il suo rifiuto di riconoscere la loro precedenza,di ascoltare l'appello di attestare l'Unico (tawhid).
Il terzo angelo si ferma a se stesso:si immobilizza in uno stupore che lascia distendereuno scarto,una distanza,tra lui e il mondo dell'esistenzializzazione eterna da cui si trincera.(...)
Quando l'angelo si libera da questo stupore,si vede ''finito in ritardo'',superato (ta'akkhor,thakallof),caduto dietro di sè.(...)
Nella generazione del Cosmo vediamo realizzarsi quel pensiero,metafisicamente profondo,della distanza,della dimensione temporale che produce lo spazio.Secondo quanto esposto dal nostro teologo yemenita,il ritardo in cui gli stessi angeli si trascinano a causa della difficoltà del loro arcangelo,li mette in una situazione nella quale un triplice movimento mentale conferisce al loro essere una tridimensionalità atta a un'esistenza in un mondo denso e opaco,di natura materiale.
lunedì 7 maggio 2018
Vento di maggio
Vento di maggio
porta via le ceneri
delle aurore
che hanno bruciato
le gelide mattino d'inverno.
Sei nelle mie mani
nei miei capelli
nei miei polmoni
ti inalo verde,fresco
polle di ossigeno
sotto il sole che splende.
porta via le ceneri
delle aurore
che hanno bruciato
le gelide mattino d'inverno.
Sei nelle mie mani
nei miei capelli
nei miei polmoni
ti inalo verde,fresco
polle di ossigeno
sotto il sole che splende.
domenica 6 maggio 2018
Maggio
Piove luce del mattino
sui tetti aguzzi
dal cielo azzurro.
Poche nuvole, timide
guardano da dietro le montagne
il miracolo della pianura
che si fa verde smeraldo.
Sui muri in rovina
nascono rose rosse,
belle invitanti e crudeli,
e la vita ritorna
mentre il sole indifferente
passeggia nel ponte d'oro del cielo.
sui tetti aguzzi
dal cielo azzurro.
Poche nuvole, timide
guardano da dietro le montagne
il miracolo della pianura
che si fa verde smeraldo.
Sui muri in rovina
nascono rose rosse,
belle invitanti e crudeli,
e la vita ritorna
mentre il sole indifferente
passeggia nel ponte d'oro del cielo.
sabato 5 maggio 2018
L'angelo della morte
Risplende il meriggio d'autunno
nel chiostro bianco,
solitaria calce,
e profumo di mosto.
Uno stormo di uccelli neri
si alza impaurito a destra,
un vecchio china la testa
perchè sente il suo arrivo
con passi di umide foglie.
Ha gli occhi azzurri
come il cielo
l'angelo della morte,
non guardarli troppo a lungo
o diventeranno lo specchio
della tua vita
e tu,
aldilà di quello.
nel chiostro bianco,
solitaria calce,
e profumo di mosto.
Uno stormo di uccelli neri
si alza impaurito a destra,
un vecchio china la testa
perchè sente il suo arrivo
con passi di umide foglie.
Ha gli occhi azzurri
come il cielo
l'angelo della morte,
non guardarli troppo a lungo
o diventeranno lo specchio
della tua vita
e tu,
aldilà di quello.
giovedì 3 maggio 2018
Il picco della tecnologia
Ma io credo sia venuta l'ora di farsi delle domande anche su questo.
Siccome,volenti o nolenti,la tecnologia è figlia del capitale (o forse è il contrario,ma a noi non importa...) essa è soggetta alle regole di mercato e segue delle ''evoluzioni'' che io non mi sento di definire tali.
In primis il mio amato motore diesel, ciclo termodinamicamente ineccepibile, grande miglioramento con l'iniezione diretta common rail (che non dimentichiamolo è un'invenzione italiana) e grandi possibilità ulteriori di miglioramento.
Niente si è deciso che deve morire, il futuro è elettrico, ma con cosa cazzo la si produce questa elettricità?
Mi fermo qui perchè ho già dedicato un post a riguardo e in questo caso voglio fare un discorso più ampio.
Il problema del diesel è che dura troppo e consuma troppo poco.
La storia dell'inquinamento è appunto ''fumo negli occhi'',finto ecologismo.
In una società in cui il consumo è linfa vitale, auto da mezzo milioni di chilometri che possono prendere i 200 in autostrada non le si poteva più tollerare.
Obsolescenza programmata si chiama in gergo tecnico, produrre qualcosa che non duri troppo di modo che il cliente si presenti portafoglio alla mano e compri l'aggeggio nuovo.
Accantonato il discorso diesel,facciamo un altro esempio di tecnologia che va ''avanti',ma si lascia dei pezzi indietro.
Negli anni novanta si è eclissato per un decennio il vinile, roba sorpassata, dalle magnifiche e progressive sorti della musica ''digitale''.
Il CD ci è stato presentato come la novità che ci avrebbe trasmesso la purezza del suono con rigore matematico binario.
Per un decennio il vinile è caduto in disgrazia,poi magie delle magie il vecchio vinile è rinato ma dove?
Nei negozi polverosi vicino al conservatorio?
No,nei rave party dove si assapora nientepocodimeno che la musica elettronica.
Paradosso dei paradossi gli artefici e i consumatori di una musica digitale,fatta al computer la vogliono ascoltare in vinile emblema dell'analogico.
Perchè?
Perchè ha quel quid in più rispetto al CD che francamente neanch'io so spiegarmi pienamente, perchè entriamo nel regno della quadratura del cerchio.
La musica è un cerchio e la sua area non è definibile con un numero,non importa quanto preciso...
I sacri misteri del pi greco...
Ma anche qui rischiamo di perderci,il punto è che il prodotto vecchio era qualitativamente migliore del nuovo,ma il progresso tecnologico avanza e se ne frega.
La mia infatti non è una critica al progresso in stile Massimo Fini,è una critica,un dubbio che poi alla fine il progresso effettivamente esista.
E viene da uno che non è ostile al progresso,che se ne frega delle retoriche passatiste,dell'era meglio quando si stava peggio elevato al rango di pensiero filosofico.
Io mi sto chiedendo semplicemente cosa è il progresso?
Facile criticarlo,dalla tastiera di un computer,più complesso capire cos'è.
E non sto facendo discorsi sul progresso sociale,sto insistendo su quello tecnologico,perchè sono un pò marxista e penso che le strutture sociali siano sovrastrutture delle dinamiche tecnico-economiche,perchè ebbene sì anche il denaro è una tecnologia.
E difatti sta procedendo a cazzo di cane pure lui.
Il bitcoin,la moneta peer to peer che consuma energia elettrica come una nazione.
Che non c'è.
Ma si sa è il mercato.
E poi altri esempi tecnologici.
Io volevo un monitor per il mio pc a cristalli liquidi,perchè secondo me,i colori dei cristalli liquidi sono più morbidi.
Credo che la tecnologia degli schermi abbia raggiunto il suo picco nello schermo a cristalli liquidi e che il LED sia peggiore,abbagliante,troppo nitido poco riposante per gli occhi.
Quindi ho cercato un monitor a cristalli liquidi...non c'è più è sorpassato mi dicono.
Ma chi l'ha stabilito che è sorpassato?
Avanzo un dubbio,e mi inserisco nella comunità dei picchisti (non queli che prendono il 2 di picche-si spera),picco del petrolio,picco delle risorse,picco del QI,ma avete mai pensato che la più grande minaccia che l'umanità dovrà affrontare sarà il picco delle tecnologia?
Arrivata a un certo punto la tecnologia regredisce.
Finiremo per farci un selfie mentre rovistiamo nell'immondizia,e magari troviamo un vinile...
mercoledì 2 maggio 2018
Poema della notte
Oh cuore della notte
nera epifania
del cuore sazio di Luce
del Dio supremo,
brindano i nostri calici
di fresca rugiada.
Conforto degli afflitti,
rifugio degli amanti
i nostri cuori nel buio
si uniscono
come due candele
a formare un'unica fiamma.
O Arhiman selvaggio
il vento del deserto
spegnera i nostri lumi
ma le volute di fumo profumato
troveranno la loro strada
verso il cielo.
nera epifania
del cuore sazio di Luce
del Dio supremo,
brindano i nostri calici
di fresca rugiada.
Conforto degli afflitti,
rifugio degli amanti
i nostri cuori nel buio
si uniscono
come due candele
a formare un'unica fiamma.
O Arhiman selvaggio
il vento del deserto
spegnera i nostri lumi
ma le volute di fumo profumato
troveranno la loro strada
verso il cielo.
La saggezza è solo fumo...
In volute di fumo
io cerco la sapienza.
Quand'anche
il fuoco sacro dell'amore
per te
è spento
dalle lacrime di pioggia
del tristo mondo
esse,
pur nelle tenebre della notte
troveranno la loro strada
verso il cielo.
io cerco la sapienza.
Quand'anche
il fuoco sacro dell'amore
per te
è spento
dalle lacrime di pioggia
del tristo mondo
esse,
pur nelle tenebre della notte
troveranno la loro strada
verso il cielo.
lunedì 30 aprile 2018
Gnosi Ismailita ovvero del Dio frattale
Citazione da tempo ciciclico e Gnosi Ismailita,sempre di Corbin viene data una descrizione di una sorta di Dio frattale:
''Amalak il greco interrogò il suo maestro,Qosta ibn Luqa:non mi farai conoscere il mio Dio-gli domandò-cosicchè io mi avvicini e mi rifugi soltanto in lui?-
il saggio gli rispose:
Conosci chi ti fece conoscere te stesso(nafsaka,la tua Anima),quando eri incosciente?
Colui che ti ha mostrato i vantaggi e le sofferenze che derivano dalla tua vita,quando tu non te ne prendevi affatto cura?
Colui che ti fa conoscere,se ti conformi alla sua legge,colui che ti fa dimenticare la paura,se da essa sei minacciato?
Colui che ti libera dalla tristezza,colui che produce in te qualcosa di cui gusti l'intima dolcezza e di cui allo stesso tempo provi la forza,e che ti rende indipendente verso tutto ciò che non è lui?
E aggiunse:puoi conoscerlo solamente perchè parte di te stesso.In questo modo hai trovato il tuo Dio (faqad wajadta rabba-ka) e sei un vero credente.
Amalak domandò:''Oh fonte della luce del mistero!Cosa c'è al di là del mio Dio,così da essere tra coloro che hanno ottenuto tutto?Il saggio gli rispose:Al di là di lui c'è chi per lui è ciò che lui stesso è per te,un Unico per un Unico (wahid li wahid) e così di seguito fino alla soglia di Colui nel quale sono contenuti tutti gli Unici disposti sotto di lui,colui che non poteva essere colto da nessun saggio della sua epoca,nè dalla gente del suo tempo,ma di cui hanno bisogno tutti coloro che sono del suo (dahr).
Quello è il Signore dei Signori di questo tempo,un difensore che ha nella creazione un rango che gli permette di domandare l'assistenza del suo altissimo Signore e di essere protetto dal suo custode invisibile; a sua volta l'invisibilità di quello l'occulta a chi è al di sotto di lui,la sua elevazione lo sottrae nell'altezza;così di seguito fino all'Unico ultimo,Signore del mondo iniziale,lo Spirito Santo,l'Arcangelo primordiale e il Primo Esistente,da cui procede il cominciamento e che conduce al compimento.Colui che è oltre questi è Mistero senza nome,grazia senza numero.Medita fratello mio,le posizioni dei saggi e i simboli configurati da coloro che sanno.Sii fedele alle promesse e ai giuramenti ricevuti da te.Mantieni la tua obbedienza agli hodud (gerarchie celesti).Conosci il tuo hadd (limite,orizzonte) nella gnosi (haddoka'l'ilmi),in questo modo conoscerai il tuo Imam,pervenendo al tawhid (unicità) del tuo originatore.Che Dio ti sia in aiuto e ti guidi!Ti faccia salire e ti elevi attraverso i gradi della liberazione.Gloria a lui,per averci gratificato con la conoscenza degli hodud attraverso i quali si epifanizza l'Adorato.Ci confermi nell'obbedienza ai suoi amici per i quali l'essere si epifanizza nello ierocosmo.''
Nel corso di queste pagine,abbiamo l'impressione di non aver fatto altro che commentare questo testo,tanto denso e significativo.(...)
Sempre lì vediamo svelarsi la connessione tra la Conoscenza di Sè e la conoscenza del tuo Dio:''un Unico per un Unico''
''Amalak il greco interrogò il suo maestro,Qosta ibn Luqa:non mi farai conoscere il mio Dio-gli domandò-cosicchè io mi avvicini e mi rifugi soltanto in lui?-
il saggio gli rispose:
Conosci chi ti fece conoscere te stesso(nafsaka,la tua Anima),quando eri incosciente?
Colui che ti ha mostrato i vantaggi e le sofferenze che derivano dalla tua vita,quando tu non te ne prendevi affatto cura?
Colui che ti fa conoscere,se ti conformi alla sua legge,colui che ti fa dimenticare la paura,se da essa sei minacciato?
Colui che ti libera dalla tristezza,colui che produce in te qualcosa di cui gusti l'intima dolcezza e di cui allo stesso tempo provi la forza,e che ti rende indipendente verso tutto ciò che non è lui?
E aggiunse:puoi conoscerlo solamente perchè parte di te stesso.In questo modo hai trovato il tuo Dio (faqad wajadta rabba-ka) e sei un vero credente.
Amalak domandò:''Oh fonte della luce del mistero!Cosa c'è al di là del mio Dio,così da essere tra coloro che hanno ottenuto tutto?Il saggio gli rispose:Al di là di lui c'è chi per lui è ciò che lui stesso è per te,un Unico per un Unico (wahid li wahid) e così di seguito fino alla soglia di Colui nel quale sono contenuti tutti gli Unici disposti sotto di lui,colui che non poteva essere colto da nessun saggio della sua epoca,nè dalla gente del suo tempo,ma di cui hanno bisogno tutti coloro che sono del suo (dahr).
Quello è il Signore dei Signori di questo tempo,un difensore che ha nella creazione un rango che gli permette di domandare l'assistenza del suo altissimo Signore e di essere protetto dal suo custode invisibile; a sua volta l'invisibilità di quello l'occulta a chi è al di sotto di lui,la sua elevazione lo sottrae nell'altezza;così di seguito fino all'Unico ultimo,Signore del mondo iniziale,lo Spirito Santo,l'Arcangelo primordiale e il Primo Esistente,da cui procede il cominciamento e che conduce al compimento.Colui che è oltre questi è Mistero senza nome,grazia senza numero.Medita fratello mio,le posizioni dei saggi e i simboli configurati da coloro che sanno.Sii fedele alle promesse e ai giuramenti ricevuti da te.Mantieni la tua obbedienza agli hodud (gerarchie celesti).Conosci il tuo hadd (limite,orizzonte) nella gnosi (haddoka'l'ilmi),in questo modo conoscerai il tuo Imam,pervenendo al tawhid (unicità) del tuo originatore.Che Dio ti sia in aiuto e ti guidi!Ti faccia salire e ti elevi attraverso i gradi della liberazione.Gloria a lui,per averci gratificato con la conoscenza degli hodud attraverso i quali si epifanizza l'Adorato.Ci confermi nell'obbedienza ai suoi amici per i quali l'essere si epifanizza nello ierocosmo.''
Nel corso di queste pagine,abbiamo l'impressione di non aver fatto altro che commentare questo testo,tanto denso e significativo.(...)
Sempre lì vediamo svelarsi la connessione tra la Conoscenza di Sè e la conoscenza del tuo Dio:''un Unico per un Unico''
Il roseto nero
Brucia il roseto nero
sono le sofferenze del mondo
di sangue e di fuoco
ma il tuo santo nome
è scritto sulle nuvole del cielo
e da esse gli angeli
portano l'acqua
della pioggia celeste
che spegne ogni dolore
e l'acqua a contatto col fuoco
diventa vapore
che sale al cielo
e scrive il mio nome accanto al Tuo.
domenica 29 aprile 2018
La luce nera nel ''roseto del mistero''
Estratto da ''L'uomo di luce nel sufismo iraniano di Henry Corbin.
La luce nera nel ''roseto del mistero''
Il lungo poema persiano intitolato Golshan-e Raz (il roseto del mistero),comprendente circa 1500 distici,è opera di Mahmud Shabestari.
Si tratta di un'opera che ancora oggi non ha cessato di essere letta in Iran,ma la cui estrema concisione ha motivato la composizione di molti commentari.
Tra essi,uno dei più completi e allo stesso tempoil più comunemente praticato in Iran è quello di Shamsoddin Lahiji;la sua ampieza e il suo ne fanno un'autentica summa del sufismo.
Un tratto riportato nella biografia di Lahiji mostra a qual punto la dottrina dei fotismi colorati,che indica al mistico il suo grado di avanzamento sulla via spirituale,si prolunga nel dettaglio della vita quotidiana.
Egli gli suggerisce infatti di indossare abiti di colori corrisposndenti a quelli delle luci che caratterizzano successivamente il suo stato spirituale,traducendosi dunque in pratica nei simboli di una liturgia spirituale,traducendosi dunque in pratica nei simboli di una liturgia personale identificata al corso stesso della vita.
Qazi Nurollah Shostari ricorda che all'epoca in cui Shah Esmail stabilì il potere nella provincia del Fars (la Perside) e di Shiraz,il sovrano volle rendere visita allo shayk.
Quando lo incontrò gli chiese:''Perchè avete scelto di indossare sempre abiti neri?-A causa del lutto per l'Imam Hosayn,rispose lo shaykh''.
Ma il re osservò:''Si è stabilito che al lutto per il santo Imam vengano dedicati dieci giorni l'anno.-No,rispose lo Shaykh,questo è un errore degli uomini. In realtà il lutto per il santo Imam è un lutto permanente e non cesserà sino all'alba della resurrezione''.
Si può naturalmente percepire in questa risposta una testimonianza del fervore shi'ita per il quale il dramma di Karbala rimane al centro delle meditazioni,così come il dramma della passione di Cristo rimane al centro della pietà cristiana.
Ma nell'atto dell'indossare quell'abito nero si percepisce anche un'altra intenzione,corrispondente all'usanza osservata da alcune fazioni del sufismo di indossare abiti il cui colore sia quello della luce contemplata nella stazione mistica allora raggiunta.
Si stabiliva così un'armonia cromatica tra l'esoterico e l'essoterico,il nascosto e l'apparente.
Alle prime tappe si indossavano abiti di colore blu (kabud);alla tappa suprema,abiti di colore nero sarebbero stati corrispondenti alla ''luce nera''.
E' questo dunque il significato che dobbiamo ritrovare nell'usanza personale di Lahiji,che aveva provocato la sorpresa di Shah Esmail?
Un poema composto da uno dei suoi discepoli in lode del suo shaykh sembrerebbe in effetti confermarlo.
Ad ogni modo, le pagine in cui Lahiji sviluppa il tema della ''luce nera'' in margine al poema di Mahmud Shabestari sono di interesse capitale per accertare l'orientamento tra Notte divina e Tenebra ahrimanniana.
La luce nera è la luce della pura essenza nel suo In-sè,nella sua ascondità;la sua appercezione dipende da uno stato spirituale descritto come ''riassorbimento in Dio''(fana fi'illah),stato in cui Semnani percepirà da parte sua i pericoli di una prova suprema da cui fa risorgere il mistico alla soglia di una visio smaragdina,essendo la luce verde promossa al rango di luce suprema del Mistero.Il confronto è di eccezionale interesse;richiederebbe ampie meditazioni, e qui non può che essre accennato.
Pur seguendo il testo del poeta che egli commenta,il tema sviluppato di Lahiji lascia intravedere le linee precise della sua progressione.
Vi si distinguono tre momenti: uno sforzo per delineare la nozione di luce nera;poi per descrivere la sovracoscienza che essa postula, una non-conoscenza che è, in quanto tale conoscenza;
infine la ''Notte luminosa'' viene identificata allo stato di povertà mistica nel suo senso vero,quello che vale al mistico la qualifica di ''povero spirituale'' (darwish,derviscio).
Delineare la nozione di luce nera è tanto più difficile in quanto essa irrompe in due modi.
Irrompe in presenza delle cose;è una certa maniera di vederle,che fornisce all'autore il tema del Volto nero degli esseri (siyah-ru i).E irrompe anche in assenza delle cose,quando l'intelligenza,distaccandosi dal Manifestato,tenta di comprendere Chi si manifesta e si rivela.
E' il tema della pura essenza,dell'ipseità divina come soggetto assoluto,la cui inaccessibilità viene suggerita dall'autore parlando di prossimità eccessiva e di abbagliamento.(...)
Ecco il racconto di una visione dello shaykh Lahiji.''Mi vedevo,presente nel mondo della luce.Montagne e deserti erano resi iridescenti da tutti i colori delle luci,rosso,giallo,bianco,blu.
Provavo per essi una nostalgia divorante;ero come colpito da follia e rapito fuori di me dalla violenza dell'emozione intima e della presenza che avvertivo.All'improvviso vidi che la luce nera invadeva l'intero universo.Cielo e terra e tutto ciò che esisteva in loro era divenuto luce nera, ed ecco che in questa luce io mi riassorbi totalmente perdendo coscienza.Poi ritornai a me''.
Il racconto di questa visione suggerisce un accostamento immediato con una delle grandi confessioni estatiche di Mir Damad: vi è qualcosa in comune tra la visione della luce nera che invade l'universo e la percezione in Mir Damad del ''grande clamore occulto degli esseri'',il ''silenzioso clamore'' del loro sconforto metafisico.
La luce nera rivela il segreto stesso dell'essere,che può essere soltanto come fatto-essere;tutti gli esseri hanno un doppio volto,un volto di luce e un volto nero.
Il volto luminoso,volto del giorno,il solo che viene percepito,senza comprenderlo,dall'uomo comune è l'evidenza apparente del loro atto di esistere.
Il loro volto nero,percepito dal mistico,è la loro povertà:essi non hanno di che essere,sono incapaci di essere sufficienti a sè stessi per essere ciò che devono essere (nota di FlatEric si noti come questa dottrina combaci con quella dell'anatman- vacuità de Buddhismo).
La totalità del loro essere è il loro volto di giorno e il loro volto di notte.
Questo è il senso mistico del versetto coranico:
''Ogni cosa perisce,a eccezione del suo volto'',vale a dire a eccezione del volto di luce di quella cosa.
L'irruzione visionaria di questa duplice dimensione,positiva e negativa,è la visione della luce nera.
(....)
Sin dalla prima origine del pleroma,sin dall'istante eterno della nascita della prima delle intelligenze,il primo dei Kerubim,l'Angelo Logos,si manifesta la doppia dimensione di ogni essere esistenzializzato:il suo volto di luce e il suo ''volto nero''.(...)
La luce nera nel ''roseto del mistero''
Il lungo poema persiano intitolato Golshan-e Raz (il roseto del mistero),comprendente circa 1500 distici,è opera di Mahmud Shabestari.
Si tratta di un'opera che ancora oggi non ha cessato di essere letta in Iran,ma la cui estrema concisione ha motivato la composizione di molti commentari.
Tra essi,uno dei più completi e allo stesso tempoil più comunemente praticato in Iran è quello di Shamsoddin Lahiji;la sua ampieza e il suo ne fanno un'autentica summa del sufismo.
Un tratto riportato nella biografia di Lahiji mostra a qual punto la dottrina dei fotismi colorati,che indica al mistico il suo grado di avanzamento sulla via spirituale,si prolunga nel dettaglio della vita quotidiana.
Egli gli suggerisce infatti di indossare abiti di colori corrisposndenti a quelli delle luci che caratterizzano successivamente il suo stato spirituale,traducendosi dunque in pratica nei simboli di una liturgia spirituale,traducendosi dunque in pratica nei simboli di una liturgia personale identificata al corso stesso della vita.
Qazi Nurollah Shostari ricorda che all'epoca in cui Shah Esmail stabilì il potere nella provincia del Fars (la Perside) e di Shiraz,il sovrano volle rendere visita allo shayk.
Quando lo incontrò gli chiese:''Perchè avete scelto di indossare sempre abiti neri?-A causa del lutto per l'Imam Hosayn,rispose lo shaykh''.
Ma il re osservò:''Si è stabilito che al lutto per il santo Imam vengano dedicati dieci giorni l'anno.-No,rispose lo Shaykh,questo è un errore degli uomini. In realtà il lutto per il santo Imam è un lutto permanente e non cesserà sino all'alba della resurrezione''.
Si può naturalmente percepire in questa risposta una testimonianza del fervore shi'ita per il quale il dramma di Karbala rimane al centro delle meditazioni,così come il dramma della passione di Cristo rimane al centro della pietà cristiana.
Ma nell'atto dell'indossare quell'abito nero si percepisce anche un'altra intenzione,corrispondente all'usanza osservata da alcune fazioni del sufismo di indossare abiti il cui colore sia quello della luce contemplata nella stazione mistica allora raggiunta.
Si stabiliva così un'armonia cromatica tra l'esoterico e l'essoterico,il nascosto e l'apparente.
Alle prime tappe si indossavano abiti di colore blu (kabud);alla tappa suprema,abiti di colore nero sarebbero stati corrispondenti alla ''luce nera''.
E' questo dunque il significato che dobbiamo ritrovare nell'usanza personale di Lahiji,che aveva provocato la sorpresa di Shah Esmail?
Un poema composto da uno dei suoi discepoli in lode del suo shaykh sembrerebbe in effetti confermarlo.
Ad ogni modo, le pagine in cui Lahiji sviluppa il tema della ''luce nera'' in margine al poema di Mahmud Shabestari sono di interesse capitale per accertare l'orientamento tra Notte divina e Tenebra ahrimanniana.
La luce nera è la luce della pura essenza nel suo In-sè,nella sua ascondità;la sua appercezione dipende da uno stato spirituale descritto come ''riassorbimento in Dio''(fana fi'illah),stato in cui Semnani percepirà da parte sua i pericoli di una prova suprema da cui fa risorgere il mistico alla soglia di una visio smaragdina,essendo la luce verde promossa al rango di luce suprema del Mistero.Il confronto è di eccezionale interesse;richiederebbe ampie meditazioni, e qui non può che essre accennato.
Pur seguendo il testo del poeta che egli commenta,il tema sviluppato di Lahiji lascia intravedere le linee precise della sua progressione.
Vi si distinguono tre momenti: uno sforzo per delineare la nozione di luce nera;poi per descrivere la sovracoscienza che essa postula, una non-conoscenza che è, in quanto tale conoscenza;
infine la ''Notte luminosa'' viene identificata allo stato di povertà mistica nel suo senso vero,quello che vale al mistico la qualifica di ''povero spirituale'' (darwish,derviscio).
Delineare la nozione di luce nera è tanto più difficile in quanto essa irrompe in due modi.
Irrompe in presenza delle cose;è una certa maniera di vederle,che fornisce all'autore il tema del Volto nero degli esseri (siyah-ru i).E irrompe anche in assenza delle cose,quando l'intelligenza,distaccandosi dal Manifestato,tenta di comprendere Chi si manifesta e si rivela.
E' il tema della pura essenza,dell'ipseità divina come soggetto assoluto,la cui inaccessibilità viene suggerita dall'autore parlando di prossimità eccessiva e di abbagliamento.(...)
Ecco il racconto di una visione dello shaykh Lahiji.''Mi vedevo,presente nel mondo della luce.Montagne e deserti erano resi iridescenti da tutti i colori delle luci,rosso,giallo,bianco,blu.
Provavo per essi una nostalgia divorante;ero come colpito da follia e rapito fuori di me dalla violenza dell'emozione intima e della presenza che avvertivo.All'improvviso vidi che la luce nera invadeva l'intero universo.Cielo e terra e tutto ciò che esisteva in loro era divenuto luce nera, ed ecco che in questa luce io mi riassorbi totalmente perdendo coscienza.Poi ritornai a me''.
Il racconto di questa visione suggerisce un accostamento immediato con una delle grandi confessioni estatiche di Mir Damad: vi è qualcosa in comune tra la visione della luce nera che invade l'universo e la percezione in Mir Damad del ''grande clamore occulto degli esseri'',il ''silenzioso clamore'' del loro sconforto metafisico.
La luce nera rivela il segreto stesso dell'essere,che può essere soltanto come fatto-essere;tutti gli esseri hanno un doppio volto,un volto di luce e un volto nero.
Il volto luminoso,volto del giorno,il solo che viene percepito,senza comprenderlo,dall'uomo comune è l'evidenza apparente del loro atto di esistere.
Il loro volto nero,percepito dal mistico,è la loro povertà:essi non hanno di che essere,sono incapaci di essere sufficienti a sè stessi per essere ciò che devono essere (nota di FlatEric si noti come questa dottrina combaci con quella dell'anatman- vacuità de Buddhismo).
La totalità del loro essere è il loro volto di giorno e il loro volto di notte.
Questo è il senso mistico del versetto coranico:
''Ogni cosa perisce,a eccezione del suo volto'',vale a dire a eccezione del volto di luce di quella cosa.
L'irruzione visionaria di questa duplice dimensione,positiva e negativa,è la visione della luce nera.
(....)
Sin dalla prima origine del pleroma,sin dall'istante eterno della nascita della prima delle intelligenze,il primo dei Kerubim,l'Angelo Logos,si manifesta la doppia dimensione di ogni essere esistenzializzato:il suo volto di luce e il suo ''volto nero''.(...)
martedì 3 aprile 2018
I soliti errori su dollaro,globalizzazione e crisi
Sgombriamo il campo da possibili fraintendimenti, io non aderisco a nessuna teoria monetaria particolare nè la MMT nè la scuola austriaca,nè niente.
La mia è diciamo così, analisi indipendente. Credo che sia fondamentale dire ciò perchè pur avendo setacciato la rete non ho mai trovato questo tipo di analisi,sebbene, ne sono quasi certo, questo tipo di analisi è stato alla base delle scelte della classe dirigente americana e occidentale degli ultimi 40 anni.
La globalizzazione infatti non è un incidente di percorso,o la somma degli appetiti dei singoli investitori,ma una scelta economica deliberata che privilegia le elites americane e occidentali a scapito delle masse lavoratrici.
Quando John Maynard Keynes propose come valuta di riserva mondiale una valuta neutra emessa dalla banca mondiale come il bancor e non il dollaro, non lo fece per campanilismo inglese, ma perchè aveva a cuore il destino delle classi lavoratrici americane e occidentali in genere e perchè sapeva che una politica ''keynesiana'' in un paese detentore di una valuta di riserva,avrebbe avuto l'effetto di ingigantire il deficit commerciale senza creare reali posti di lavoro in quel paese,nè tantomeno inflazione.
Il risultato infatti di detenere una valuta di riserva mondiale è quello di indebolire l'industria manifatturiera del paese che detiene il ''privilegio'' di emettere quella valuta.
Bisogna capire che se c'è una forte domanda a livello internazionale di una valuta,il paese che la emette inizierà ad esportarla ed esportare valuta significa importare merci, ovvero rendersi dipendenti dall'estero diventando un paese dalla bilancia commerciale negativa che importa la maggior parte dei beni e servizi che consuma.
Una crisi del dollaro a dir la verità c'è già stata alla fine degli anni 70 ed è stata derubricata come crisi petrolifera,quando in realtà l'incremento dei prezzi del petrolio fu dovuto ad un rifiuto dei paesi arabi del dollaro, chiedendo direttamente di essere pagati in oro.
La classe dirigente americana reagì a questa crisi in tre modi:
1) uscì dal gold-dollar exchange standard, ovvero la finestra di conversione del dollaro in oro (rispose ''ciccia'' agli arabi)
2)mise tassi d'interesse altissimi al debito Usa in modo da attrarre investitori
3)diede avvio al processo di globalizzazione ovvero trasferimento del processo produttivo fuori dal territorio nazionale, questa politica ebbe come conseguenza la dollarizzazione del mondo.
Una volta dollarizzato il mondo la logica conseguenza fu il reimpiego di questi dollari investendo nel debito Usa facendo scendere gradualmente i suddetti tassi.
Importazione di merci=esportazione di dollari
Prima coinvolsero il Giappone e ''le tigri asiatiche'',poi la Cina e il resto del mondo.
La globalizzazione fu l'escamotage per salvare il dollaro, funzionò ma creò le premesse per una crisi dovuta alla perdita di posti di lavoro dagli Usa alla Cina e altri paesi a basso costo di manodopera.
Oggi Trump vuole invertire questa tendenza perchè la sua base elettorale è nella classe lavoratrice americana, ma è ovvio per chi mi ha seguito che questo ritorno di posti di lavoro negli Usa non sarà senza conseguenze per il ruolo del dollaro come valuta di riserva.
La classe dirigente Usa,che finora ha beneficiato della globalizzazione-dollarizzazione del mondo sia in termini di potere (il dollaro Usa si è rafforzato negli ultimi trent'anni) sia in termini di profitti (la globalizzazione è stata per loro un grosso affare) ora lancia l'allarme e minaccia Trump, se tu continui con la rilocalizzazione dei posti di lavoro in patria, esaurirai la domanda mondiale di dollari e il tuo debito non lo vorrà più nessuno.
Lo fa tramite articoli sul Washington Post in cui non spiega quanto detto precedentemente perchè se lo spiegasse rivelerebbe i propri interessi e la propria debolezza,nonchè la propria forza.
mercoledì 21 marzo 2018
Cimitero dei delfini
Verdeggiano le siepi
sulle acque nere
dove galleggiano bianchi cetacei.
Dicon le leggende
una conchiglia a spirale
di rosso corallo brillante
affondi fino al centro del mondo.
Nelle caverne sotterranee
un palazzo di ebano e crisoberillio
dove dorme Dagon.
Vive milioni di vite
fra mille spruzzi d'acqua blu,
sogna paradisiache estasi
che nuotano e giocano con l'onda,
sono le flebili vite dei delfini.
Offrono orchidee azzurre
di spruzzi d'acqua d'oceano
al cielo
dove le onde si infrangono
e il profumo del mare
è galanteria che impreziosce
il vestito blu della sera.
Quando Dagon apre gli occhi
e si sveglia
al fondo degli abissi
gli abitanti del mare
persa la loro anima di sogno
flaccidamente
si lasciano trasportare dalla corrente
fino alle spiaggie morte.
Flaccide vestigia
dei sogni blu
dei grandi antichi:
senza sogni
noi delfini non possiamo che morire.
giovedì 22 febbraio 2018
Perchè esiste l'universo
Questo post è pretenzioso,ciònondimeno è riflessione endorfinica quando corro sotto la pioggia e il mondo si scioglie e ti sembrano chiare cose che poi fatichi a spiegare a te stesso.
Avrei dovuto trascriverlo subito.
Bhe veniamo al sodo:l'universo esiste perchè è finito.
Avete presente la storia che l'universo è infinito?
Dimenticatela.
L'universo esiste perchè è finito.
Immaginiamo una cosa semplice:il gioco del rosso e del nero,o banalmente la moneta testa o croce.
Se fai 10 tiri è difficile che vengano sempre 5 teste e 5 croci.
Facilmente verranno 6 teste e 4 croci,o viceversa 6 croci e 4 teste.
Quello che viene chiamato big bang è stata un grande gioco del rosso e del nero,l'universo è un sistema binario in cui materia e antimateria venivano estratte (attenzione l'esempio ha dei limiti,questo non implica necessariamente un estrattore.
Se e solo se le estrazioni tendono a essere un numero infinito di volte si annullano perchè la percentuale statistica coincide con quella osservata
Nel big bang ci sono state un certo numero di estrazioni e e sono state estratte un numero di particelle e antiparticelle finito e alla fine una piccolissima parte è sopravvissuta quella che è sopravvissuta è l'universo che vediamo.
Ora cosa impedisce di estrarre un numero infinito di particelle e antiparticelle?
Nulla il semplice fatto che se avviene infinite volte la quantità di particelle e antiparticelle estratte sarà esattamente uguale e tornerà allo zero originario.
Cioè l'infinito e lo zero coincidono.
Tutto quello che c'è in mezzo può esistere.
L'universo è come una clessidra che oscilla tra 0 e infinito e poi torna a 0.
Le ''singolarità'' per esempio i buchi neri sono i punti della clessidra in cui avviene la transizione.
In sintesi l'universo parrebbe essere un'oscillazione statistica tra lo zero e l'infinito e da qui daccapo allo zero.
Non so se si regge in piedi la teoria,mi auguro di no,sono affezionato al Dio creatore,ma la mia impressione è che il sistema sia stabile ed increato.
mercoledì 14 febbraio 2018
Stella del mattino
Una strada fra due siepi
al termine della notte
conduceva alla marmorea fontana
in cui zampillava fresca una stella.
Ho visto i tuoi occhi brillare
di quella luce,
e poi il buio.
Un angelo sorridente è sceso dal cielo
con una spada di cristallo
l'ha affondata nel mare infinito,
e subito diventa di ghiaccio purissimo
scintillante riflette come uno specchio
la volta celeste.
Il pilastro d'oro dell'aurora
si leva ad oriente
ed un canto celebra le lodi del giorno.
al termine della notte
conduceva alla marmorea fontana
in cui zampillava fresca una stella.
Ho visto i tuoi occhi brillare
di quella luce,
e poi il buio.
Un angelo sorridente è sceso dal cielo
con una spada di cristallo
l'ha affondata nel mare infinito,
e subito diventa di ghiaccio purissimo
scintillante riflette come uno specchio
la volta celeste.
Il pilastro d'oro dell'aurora
si leva ad oriente
ed un canto celebra le lodi del giorno.
lunedì 12 febbraio 2018
Il Coppock indicator dà segnale di acquisto sull'oro
Il coppock indicator è un segnale di acquisto a lungo termine elaborato dal reverendo Coppock,diventa positivo quando la linea blu dopo esser scesa sotto la linea rossa,vira all'insù incrociandola.
Per chi fosse interessato ad approfondire l'indicatore di Coppock c'è la pagina di wikipedia in inglese.
E' affidabile all'80-90%.
venerdì 9 febbraio 2018
Siamo di fronte a un nuovo 1929?
Siamo di fronte a un nuovo 1929?
La tentazione di schizzare di fango la presidenza di Trump,facendo scoppiare la bolla che gonfia dal 2009 è tanta è Trump ha le mani legate...
Arriva l'inflazione,la liquidità dopo avere gonfiato a dismisura l'azionario e l'obbligazionario,esce dal vaso di cristallo di Wall Street ed entra nell'economia reale...
Eureka direbbe qualcuno,ma questo spinge i tassi del decennale Usa sempre più in su creando un costo sul debito difficilmente gestibile.
Nel momento in cui saebbe partita la ripresa,la liquidità si sarebbe scongelata dagli algidi numerini di Wall Street,e avrebbe sgocciolato nel mondo reale ciò causerà il collasso dei mercati,in quanto la Fed dovrà alzare i tassi.
Ma è presto per dirlo,in ogni caso,lo diciamo.
La tentazione di schizzare di fango la presidenza di Trump,facendo scoppiare la bolla che gonfia dal 2009 è tanta è Trump ha le mani legate...
Arriva l'inflazione,la liquidità dopo avere gonfiato a dismisura l'azionario e l'obbligazionario,esce dal vaso di cristallo di Wall Street ed entra nell'economia reale...
Eureka direbbe qualcuno,ma questo spinge i tassi del decennale Usa sempre più in su creando un costo sul debito difficilmente gestibile.
Nel momento in cui saebbe partita la ripresa,la liquidità si sarebbe scongelata dagli algidi numerini di Wall Street,e avrebbe sgocciolato nel mondo reale ciò causerà il collasso dei mercati,in quanto la Fed dovrà alzare i tassi.
Ma è presto per dirlo,in ogni caso,lo diciamo.
martedì 30 gennaio 2018
Li
Li
mia dolce dama d'argento.
Li,di fronte alla nudità
dei tuoi occhi
empi di sofferenza
hai gridato
un urlo così acuto
da non essere udibile,
ma da rompere
il tuo fragile mondo di cristallo,
le sue schegge
nella tua sensibile carne.
Li non riposi in pace
una canna di pistola
ha rotto l'incantesimo
di una trina di neuroni
schizzandoli sul tuo ritratto.
Ora i tuoi occhi vivono
e soggiogano le anime dell'inferno.
Li,pagherei per accarezzarti
Li
lo specchio
è il peggiore assassino dell'uomo,
il più insospettato.
Li possa tu ritrovare la luce
che in quella fottuta svizzera
ricca perfetta algida e morta
ti è mancata.
Li
a modo mio
io ti amo.
Possa il sangue rosso
che pulsa nel mio cuore
redimerti,ristorarti
bevilo,avidamente
mia dolce Li.
mia dolce dama d'argento.
Li,di fronte alla nudità
dei tuoi occhi
empi di sofferenza
hai gridato
un urlo così acuto
da non essere udibile,
ma da rompere
il tuo fragile mondo di cristallo,
le sue schegge
nella tua sensibile carne.
Li non riposi in pace
una canna di pistola
ha rotto l'incantesimo
di una trina di neuroni
schizzandoli sul tuo ritratto.
Ora i tuoi occhi vivono
e soggiogano le anime dell'inferno.
Li,pagherei per accarezzarti
Li
lo specchio
è il peggiore assassino dell'uomo,
il più insospettato.
Li possa tu ritrovare la luce
che in quella fottuta svizzera
ricca perfetta algida e morta
ti è mancata.
Li
a modo mio
io ti amo.
Possa il sangue rosso
che pulsa nel mio cuore
redimerti,ristorarti
bevilo,avidamente
mia dolce Li.
venerdì 26 gennaio 2018
Ricordami
La coda di un pettirosso
sulla neve,
ricordami.
Gli occhi di mia madre
su una foto grigia,
ricordami.
Ricordami,
Illumina del tuo futuro
il mio presente spento.
Questa candela
che attizzo nel buio
ti affido il mio canto.
sulla neve,
ricordami.
Gli occhi di mia madre
su una foto grigia,
ricordami.
Ricordami,
Illumina del tuo futuro
il mio presente spento.
Questa candela
che attizzo nel buio
ti affido il mio canto.
martedì 23 gennaio 2018
Eravamo già vecchi
Eravamo gia' vecchi,
quando la polvere del sole
si posava lieve
sul nostro viso
formando le prime rughe.
Eravamo gia' vecchi
quando i nostri occhi
si incontrarono
e gia' si persero.
Eravamo gia' vecchi quando
le nostra ossa stanche
si riposavano
sulle guglie bianche e fredde
delle montagne
venendo lacerate.
Eravamo gia' vecchi
quando una meridiana umida d'inverno
mai aveva visto il sole.
Eravamo gia' vecchi
quando
non eravamo piu' noi
a guardare le nuvole,
ma erano le nuvole
a guardare noi.
Eravamo gia' vecchi
quando la sera il cielo
era ormai solo
uno specchio vuoto.
Eravamo gia' vecchi,
ma saremmo stati giovani
se solo tutte queste cose
avessimo saputo.
quando la polvere del sole
si posava lieve
sul nostro viso
formando le prime rughe.
Eravamo gia' vecchi
quando i nostri occhi
si incontrarono
e gia' si persero.
Eravamo gia' vecchi quando
le nostra ossa stanche
si riposavano
sulle guglie bianche e fredde
delle montagne
venendo lacerate.
Eravamo gia' vecchi
quando una meridiana umida d'inverno
mai aveva visto il sole.
Eravamo gia' vecchi
quando
non eravamo piu' noi
a guardare le nuvole,
ma erano le nuvole
a guardare noi.
Eravamo gia' vecchi
quando la sera il cielo
era ormai solo
uno specchio vuoto.
Eravamo gia' vecchi,
ma saremmo stati giovani
se solo tutte queste cose
avessimo saputo.
False albe
False albe
attendo la luce al limitare
dell'oceano nero della notte.
I lampioni a led
si infrangono
in mille scintille di ghiaccio
sulla bocca umida
dell'asfalto nero
che ti inghiotte le budella
Guardo avanti all'orizzonte
cercando l'alba
Joachim e Boaz
le colonne di luce
di Allah,
ma che cosa c'è al limitare del cielo?
Solo vampe arancioni
di lampioni a raggiera
che come ragni
stanno appollaiati
sul ventre del cielo nero,
deponendo le loro uova di ghiaccio
e invermigliando di un rosso isterico
le chiome degli alberi autunnali.
Ma a un certo punto arriva,
un'occhio azzurro cieco
si apre sopra la pianura
cancella le folli iridescenze rosse
delle false albe
degli elettrici imitatori
della grande luce.
Vieni azzurro
portami un pò del tuo respiro
e fammi vomitare il nero asfalto
della notte elettrica insonne.
attendo la luce al limitare
dell'oceano nero della notte.
I lampioni a led
si infrangono
in mille scintille di ghiaccio
sulla bocca umida
dell'asfalto nero
che ti inghiotte le budella
Guardo avanti all'orizzonte
cercando l'alba
Joachim e Boaz
le colonne di luce
di Allah,
ma che cosa c'è al limitare del cielo?
Solo vampe arancioni
di lampioni a raggiera
che come ragni
stanno appollaiati
sul ventre del cielo nero,
deponendo le loro uova di ghiaccio
e invermigliando di un rosso isterico
le chiome degli alberi autunnali.
Ma a un certo punto arriva,
un'occhio azzurro cieco
si apre sopra la pianura
cancella le folli iridescenze rosse
delle false albe
degli elettrici imitatori
della grande luce.
Vieni azzurro
portami un pò del tuo respiro
e fammi vomitare il nero asfalto
della notte elettrica insonne.
sabato 20 gennaio 2018
Marta
Tu sei l'unica
degna di essere amata
ammesso
che l'angelo dalla coppa nera
sia buono...
i tuoi occhi
come due gocce nere
sono stillati
nello stagno
del mio cuore
e vi ci sono perduti dentro
e ora chissà dove sono?
Da dietro un tunnel
tu stavi a cavalcioni
e guardavi l'infinito
in un time lapse,
i tuoi occhi
di una sostanza ultraterrena
erano fatti
e con essi accarezzavi delicatamente
la materia grezza su cui
delicatamente si posavano.
Ti amerei ancora
se solo
da dietro le montagne
potessi riportare indietro
il sole in alto nel cielo
da occidente.
Ma ora langue nelle terre morte
nere come i tuoi occhi
nelle foto.
come i tuoi occhi
opali neri
giovinezza
fotografie,
schiocchi giorni
sciocchi noi,
avevavamo il paradiso in mano
l'abbiamo gettato
nel campo morto dei ricordi
dove da nessun seme
cresce nulla.
degna di essere amata
ammesso
che l'angelo dalla coppa nera
sia buono...
i tuoi occhi
come due gocce nere
sono stillati
nello stagno
del mio cuore
e vi ci sono perduti dentro
e ora chissà dove sono?
Da dietro un tunnel
tu stavi a cavalcioni
e guardavi l'infinito
in un time lapse,
i tuoi occhi
di una sostanza ultraterrena
erano fatti
e con essi accarezzavi delicatamente
la materia grezza su cui
delicatamente si posavano.
Ti amerei ancora
se solo
da dietro le montagne
potessi riportare indietro
il sole in alto nel cielo
da occidente.
Ma ora langue nelle terre morte
nere come i tuoi occhi
nelle foto.
come i tuoi occhi
opali neri
giovinezza
fotografie,
schiocchi giorni
sciocchi noi,
avevavamo il paradiso in mano
l'abbiamo gettato
nel campo morto dei ricordi
dove da nessun seme
cresce nulla.
martedì 16 gennaio 2018
buona notte
Notte che gi guardi da lassù
notte
una stella cade si dissolve
nell'atosfera
io chiudo gli occhi
e li riapro
su mondi lontani,
mi sorrisi nel verde
di un'irreale sogno
di mezzo inverno,
ma le nuvole prendono gli ascensori
per venire a trovarci
e la mia anima
è ancora la mia
e questa è la cosa più importante..
notte
una stella cade si dissolve
nell'atosfera
io chiudo gli occhi
e li riapro
su mondi lontani,
mi sorrisi nel verde
di un'irreale sogno
di mezzo inverno,
ma le nuvole prendono gli ascensori
per venire a trovarci
e la mia anima
è ancora la mia
e questa è la cosa più importante..
sabato 13 gennaio 2018
Prato verde della Virginia
Prato verde della Virginia
hai l'oceano che rugge a due passi,
eppure riposi tranquillo verde rasato e immutabile
come se 2 guerre mondiali non fossero passate.
Silenzioso è il vento
dal basso guardi un cielo nuvoloso
senti un cigolio d'impiccati
che ciondolano,
ma è solo nella mia testa,
è solo il vecchio Clark
che fuma la pipa sulla veranda
e oscilla sulla sua sedia a dondolo.
Ti invita a prendere del tè freddo
a maggio
ma tu rispettosamente rifiuti
per andare verso l'oceano
e osservare quella lapide.
Oh c'è il mio nome sopra
che coincidenza...
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
e sento la sedia a dondolo che cigola
ora è vuota e ferma
e non c'è nessun signor Clark,
mi giro e vedo una folla inferocita
mi legano e mi appendono
ad un ramo:
ora ricordo
tutto questo è già successo.
Prato verde della Virginia
ora so perchè sei così verde
le budella degli impiccati ti donano
quella sfumatura...
E' così perfetto e sereno questo mondo
tra 2 oceani
nonostante sparga morte
ai 4 angoli del globo,
o forse è proprio la morte
che gli dona
un non so che,
dovreste provare...
Prato verde della Virginia
in fronte all'oceano,
io comunque riposo in pace
e il cielo di maggio
è grigio e tranquillo.
hai l'oceano che rugge a due passi,
eppure riposi tranquillo verde rasato e immutabile
come se 2 guerre mondiali non fossero passate.
Silenzioso è il vento
dal basso guardi un cielo nuvoloso
senti un cigolio d'impiccati
che ciondolano,
ma è solo nella mia testa,
è solo il vecchio Clark
che fuma la pipa sulla veranda
e oscilla sulla sua sedia a dondolo.
Ti invita a prendere del tè freddo
a maggio
ma tu rispettosamente rifiuti
per andare verso l'oceano
e osservare quella lapide.
Oh c'è il mio nome sopra
che coincidenza...
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
e sento la sedia a dondolo che cigola
ora è vuota e ferma
e non c'è nessun signor Clark,
mi giro e vedo una folla inferocita
mi legano e mi appendono
ad un ramo:
ora ricordo
tutto questo è già successo.
Prato verde della Virginia
ora so perchè sei così verde
le budella degli impiccati ti donano
quella sfumatura...
E' così perfetto e sereno questo mondo
tra 2 oceani
nonostante sparga morte
ai 4 angoli del globo,
o forse è proprio la morte
che gli dona
un non so che,
dovreste provare...
Prato verde della Virginia
in fronte all'oceano,
io comunque riposo in pace
e il cielo di maggio
è grigio e tranquillo.
venerdì 12 gennaio 2018
L'urlo dello spazio vuoto
Atomi elettroni
onde radio
rumore bianco di fondo,
l'universo nero
e silenzio solo in apparenza.
Le tre sfere colorate
cangiano di colore
scambiandosi
qualcosa di simile ad amore.
Ridono
perchè tu non sai chi sei,
perchè non c'è davvero nulla.
Si alza Saturno
e l'universo trema
dalla sua pancia di gas liquidi
vengono abbozzati
messaggi vocali semiumani,
ti sembra di capire qualcosa
ma è solo uno sgorbio
una ridda cachinnica di suoni inudibili
che gelano l'universo
e fanno cadere le foglie
in questo emisfero.
Quando l'arconte di Saturno sputa
rimangono sospese strisce di DNA.
Sospetto sia l'origine della vita.
Com'è solo questo posto
come siamo soli tutti,
come ridono le tre sfere,
come si ''amano''
come stridono i cingoli dei carri armati
com'è il suono dell'orchestra
in dissolvenza
quanto è profondo questo pensiero:
io sono l'unico.
Ma allora chi ha tentato di ingannarmi,
quale buon'anima ha cercato di nascondermi tutto questo
incidendomi nel cuore,l'inganno degli amori spezzati?
Chi ho creduto di incontrare
per non sentirmi più solo?
Su Marte una tormenta a 400 km orari
sferza le pietre,
ossa di solitudine,
ma in questo incubo
non sono il solo a stare sognando.
onde radio
rumore bianco di fondo,
l'universo nero
e silenzio solo in apparenza.
Le tre sfere colorate
cangiano di colore
scambiandosi
qualcosa di simile ad amore.
Ridono
perchè tu non sai chi sei,
perchè non c'è davvero nulla.
Si alza Saturno
e l'universo trema
dalla sua pancia di gas liquidi
vengono abbozzati
messaggi vocali semiumani,
ti sembra di capire qualcosa
ma è solo uno sgorbio
una ridda cachinnica di suoni inudibili
che gelano l'universo
e fanno cadere le foglie
in questo emisfero.
Quando l'arconte di Saturno sputa
rimangono sospese strisce di DNA.
Sospetto sia l'origine della vita.
Com'è solo questo posto
come siamo soli tutti,
come ridono le tre sfere,
come si ''amano''
come stridono i cingoli dei carri armati
com'è il suono dell'orchestra
in dissolvenza
quanto è profondo questo pensiero:
io sono l'unico.
Ma allora chi ha tentato di ingannarmi,
quale buon'anima ha cercato di nascondermi tutto questo
incidendomi nel cuore,l'inganno degli amori spezzati?
Chi ho creduto di incontrare
per non sentirmi più solo?
Su Marte una tormenta a 400 km orari
sferza le pietre,
ossa di solitudine,
ma in questo incubo
non sono il solo a stare sognando.
giovedì 11 gennaio 2018
Panchine di notte
Come sono sole le panchine
vuote umide
ogni goccia è un'universo nero sospeso
i riflessi dei lampioni
sembrano infinite stelle.
Se solo qualcuno
AH qualcuno
mi viene da ridere...
si sedesse, interi universi scomparirebbero,
ma i lampioni accarezzano
il mare nero
delle gocce vuote
e oggi ho deciso
che mi sdraierò
su un letto umido di solitudini,
ma io non ho più peso
sono già....
vuote umide
ogni goccia è un'universo nero sospeso
i riflessi dei lampioni
sembrano infinite stelle.
Se solo qualcuno
AH qualcuno
mi viene da ridere...
si sedesse, interi universi scomparirebbero,
ma i lampioni accarezzano
il mare nero
delle gocce vuote
e oggi ho deciso
che mi sdraierò
su un letto umido di solitudini,
ma io non ho più peso
sono già....
Metallo
Ho sentito battito d'ali d'angelo
sopra i cieli di Hong Kong,
nuvole isteriche
si aprono
per permettere
a cieli neri
di far vibrare il loro utero
di isterico pianto
di non-nati,
chitarra elettrica
Attila e Tamerlano
a corrente alternata,
e noi inutili e goffi
crediamo di nuovo di appartenere
all'epoca delle notti
dove a tagliarti lo stomaco
non erano lame di luce elettrica
e sangue vermiglio ai vapori di sodio,
ma sangue vero e vero acciaio.
Silenzio
urlo
spazio
vuoto.
Lumini a led
e cimiteri di plastica,
sogna o dormiente
dalla carne putrefatta
il giorno in cui cadevano le bombe
non ''d'acqua'' ma di tritolo
sogna,
improbabili scontri
corpo a corpo
sogna
quello è il passato.
Noi sognare più non possiamo,
sogna per noi.
sopra i cieli di Hong Kong,
nuvole isteriche
si aprono
per permettere
a cieli neri
di far vibrare il loro utero
di isterico pianto
di non-nati,
chitarra elettrica
Attila e Tamerlano
a corrente alternata,
e noi inutili e goffi
crediamo di nuovo di appartenere
all'epoca delle notti
dove a tagliarti lo stomaco
non erano lame di luce elettrica
e sangue vermiglio ai vapori di sodio,
ma sangue vero e vero acciaio.
Silenzio
urlo
spazio
vuoto.
Lumini a led
e cimiteri di plastica,
sogna o dormiente
dalla carne putrefatta
il giorno in cui cadevano le bombe
non ''d'acqua'' ma di tritolo
sogna,
improbabili scontri
corpo a corpo
sogna
quello è il passato.
Noi sognare più non possiamo,
sogna per noi.
mercoledì 10 gennaio 2018
Beati gli ultimi perche' saranno i primi
I primi a petto tronfio
mano nella mano,
Non ce la faranno ad arrivare dopo
Vedranno il cielo gonfio dell'ira,
nuvole scure
e balenare di lampi.
Vedranno il cielo gonfio dell'ira,
nuvole scure
e balenare di lampi.
Non sara' Dio a giudicare
ma Torquato Tasso
e i tormentati,
i piu' feroci.
i piu' feroci.
Sara' una grande pioggia
e per non bagnarsi la livrea
si nasconderanno
nei bassifondi dell'inferno...
che permalosi.
Noi adusi al fango
arriveremo al grande giorno
scambiandolo per un altro
le membra stanche,
troveremo una porta
d'ebano scostata.
Tra i muri il giallo nitore
Tra i muri il giallo nitore
di insolite candele
tra le pietre antiche,
gli sguardi cauti
timorosi degli ultimi
vedranno quadri del Salvatore,
croci fra le botteghe di Louis Vuitton.
Entreremo di soppiatto
mentre gli angeli chiacchierano
i demoni sono ubriachi
e gli eretici urlano...
Torquato si è placato
dei suoi versi non
gli frega piu' nulla.
Entreremo di soppiatto,
dei suoi versi non
gli frega piu' nulla.
Entreremo di soppiatto,
ci bagneremo solo con qualche goccia,
il cielo gia' mezzo azzurro
il cielo gia' mezzo azzurro
e quando ci chiederanno il nostro nome,
Noi risponderemo
che non e' mai stato importante,
e tanto ci bastera'.
Saremo la pace della sera,
il ristoro di chi arriva dopo
gli scampati dal giudizio.
Beati gli ultimi perché
saranno gli unici a entrare.
Saremo la pace della sera,
il ristoro di chi arriva dopo
gli scampati dal giudizio.
Beati gli ultimi perché
saranno gli unici a entrare.
domenica 7 gennaio 2018
Le tre cupole d'oro di Kostroma
Le tre cupole d'oro di Kostroma
sono le 3 chiavi
che aprono il silenzio del cielo azzurro
e' disvelano:
tutto e' illusione
il nostro profeta e' il buffone
sono le 3 chiavi
che aprono il silenzio del cielo azzurro
e' disvelano:
tutto e' illusione
il nostro profeta e' il buffone
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