martedì 1 novembre 2016

Dresden

Allontano dalle mie narici
l'odore di carne umana bruciata
mentre ho messo a suonare il grammofono
per non sentire il cupo rumore dal cielo
il rombo dei motori si avvicina
alti si innalzano
i corvi della morte nemici
le loro uova di fuoco e salnitro
bruciano ogni cosa sulla terra
uomini alberi,macchine,giornali,vestiti
La città presto è diventata
 un immenso occhio di fuoco
che spaventosamente dilatato
contempla nel cielo rosso
le stelle lontane della notte
cogliendo in esse
il cupo verdetto del fato.
Dentro le gotiche cattedrali
si illuminano a giorno
le vetrate policrome
non il sole
ma il fosforo bruciante
illumina gli scranni di sulfurea luce
Valpurgisnacht si avvicina
Dresda è il suo tempio
è il trionfo di Lucifero
il portatore di luce
che brucia l'umano intelletto
e l'umana carne
l'inferno per un giorno
è emerso dalle profondità ctonie
per dimorare sulla terra
e guardare ghignante
di nuovo le sfere celesti
e mescolare l'odore di zolfo
all'aria pura del mondo superno.
Nei forni di Auschwitz
si doveva forgiare
un'umanità pura da ogni scorie
ma nella fornace di Dresda
si è formato l'uomo nuovo
curvo,vinto,annichilito
la luce immensa del grande fuoco
l'ha reso una pallida ombra di ciò che è stato
ora tu uomo europeo
hai paura di te stesso
e consegni ad altre genti
le chiavi del tuo destino
l'anima consumata
prima dal fuoco delle bombe
poi da quello invisibile
dei sensi di colpa
producono un denso fumo nero
che oscura il senso di sconfitta
e di annientamento
un'umanità nuova ne verrà fuori
farà sessantotti e orge multicolori
ma la sua anima è nera
bruciata dal fuoco di Dresda.

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