mercoledì 9 novembre 2016

Cleopatra

Mia dolce sovrana
a te mi inginocchio
e offro la mia vita plebea
raccoglila graziosamente
tu,statua di profumo e incenso
di olibano e spezie eritree
è fatta la tua carne scura
come cipria la sabbia dorata del deserto
sui tuoi piedi scalzi
dolcemente cammini
incedendo lenta
come miraggio e apparizione
il volto bruno come i tuoi riccioli corvini
incorniciato dal diadema dei raggi del sole
sorride sovrana concedendo la  mano ai suoi sudditi
perchè la bacino e da essa siano accarezzati
abbagliati dallo splendore d'oro del suo sorriso
eternità della bellezza e del fascino femminile
resisti più forte delle piramidi dinanzi alle sabbia lenta del tempo
il sole di Assuan e di Alessandria le rende la pelle ramata
gli occhi scuri si muovono rapidi
inquieta e mai sazia è la sovrana
ai piaceri degli dei anela
Anubi le ha suggerito in sogno
il segreto dell'eterna giovinezza
consegnare le esili vene aristocratiche
alle spire dell'aspide
che si attorciglia intorno al tuo corpo nudo
come il serpente della genesi su Eva
perchè Seth possa ucciderti
preservando per sempre la tua bellezza
spegnendo i tuoi occhi scuri
trasformandoli in scrigno del vuoto eterno
e chiudendoli delicatamente
mentre il falco di Horus
osserva dall'alto
il tuo corpo nudo
abbandonarsi alla voluttà della morte
nella corrente del Nilo
mentre diventi effigie beffarda
come la sfinge sulla piana di Giza
incurante delle umane paure
sicura di solcare
sulla barca del sole notturno,Osiride
il mare dell'eternità nera
e riemergere ad oriente nel sole del mattino,Ra
mentre il sacerdote ti ispira dalle narici
tu che ora sei vento  del deserto
e loto che giace candido sul delta
a guardare il cielo mai come ora così azzurro.

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